
È quanto emerge dagli ultimi dati pubblicati da Circana, gruppo specializzato nell’analisi dei trend di consumo attraverso il panel CREST.
Secondo il report, il traffico nei locali di ristorazione ha registrato una flessione dell’1% rispetto allo stesso periodo del 2024. Tuttavia, la spesa complessiva è aumentata dell’1%, trainata da una crescita dello scontrino medio, a fronte di un numero inferiore di visite. Tra i principali fattori di pressione per il settore: l’aumento del costo della vita, la debolezza della fiducia dei consumatori e le recenti tensioni commerciali legate all’introduzione di nuovi dazi da parte degli Stati Uniti.
Le tendenze
- la crescita del canale digitale (Click&Collect e delivery via app), che rappresenta il 7% del traffico totale e segna un +7% su base annua;
- la tenuta della fascia serale, con le cene in crescita dell’1%;
- la maggiore incidenza delle promozioni, presenti nel 42% delle occasioni di consumo (+2%);
- la ripresa del traffico nelle mense aziendali e scolastiche (+0,3%), spinta dal ritorno progressivo in presenza.
«In Italia il consumatore è sempre più selettivo: tende a ridurre il numero di prodotti acquistati e penalizza soprattutto i componenti accessori, come contorni e bevande - spiega Matteo Figura, Foodservice Executive Director di Circana Italia -. Crescono invece i prodotti a basso costo, come caffè, prodotti da forno e snack dolci».
Consumi fuori casa
In generale, il consumo fuori casa rallenta. Le visite complessive sono scese dello 0,7% nel trimestre, con un evidente fenomeno di trading-down: i consumatori orientano le proprie scelte verso prodotti più economici. Pranzi e cene segnano una contrazione dell’1,5%, mentre occasioni più contenute, come la colazione, mostrano segnali positivi.
Offerte più accessibili
A livello distributivo, la tendenza favorisce le catene organizzate e il canale retail, dove l’offerta di cibo pronto al consumo è percepita come più accessibile. Tra i fattori che hanno inciso negativamente sulla performance del comparto, anche l’introduzione a dicembre del nuovo codice della strada, che impone regole più stringenti su guida e consumo di alcol.
Ne hanno risentito in particolare le vendite di bevande alcoliche nel canale ingrosso, che nei primi due mesi del 2025 hanno registrato una flessione del 4% in volume. I cali più marcati riguardano la birra (-8,6%) e i liquori (-8%).