E il Prosecco ha saputo reagire, niente crisi per la Docg nel 2020

Nel 2020 il Prosecco Docg ha tenuto e, anzi, è riuscito addirittura a crescere leggermente. Il risultato è stato di un piccolo +0,2% in valore

Nell'anno horribilis 2020 il Prosecco Docg ha tenuto, anzi è riuscito addirittura a crescere leggermente. Il risultato è stato di un piccolo +0,2% in valore, ma non è un dato da poco considerando la crisi attraversata da altri settori intimamente legati a bar e ristoranti. Inoltre è ormai consolidata la cifra che vede un valore della Docg veleggiare oltre il mezzo miliardo di euro (526 milioni per la precisione).

«Siamo orgogliosi della capacità che la nostra Denominazione ha dimostrato nel saper reagire e adeguarsi ai cambiamenti del 2020 mantenendo i livelli di produzione e vendite raggiunti nel 2019 che, lo ricordo, è stato un anno record - ha detto Innocente Nardi, Presidente del Consorzio di Tutela»

Così si è contrastata la crisi

Come si è arrivati a questo risultato considerato che le vendite dirette in cantina (causa lockdown) sono calate del 16,4%, che l'horeca ha effettuato ordini per il 22% in meno e che anche i grossisti hanno contratto i volumi del 13,8%? I dati sono illustrati nell’anteprima del rapporto economico della Denominazione Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg per l’anno 2020 (che verrà pubblicato nei prossimi mesi). Nell'anteprima curata dal Cirve (Centro Interdipartimentale per la ricerca in viticoltura ed enologia dell’Università degli Studi di Padova) emerge intanto come si sia agito sulla vendita diretta. Quasi due terzi delle cantine hanno incrementato le vendite ai privati con consegna a domicilio promuovendosi con contatti diretti via telefono o posta elettronica.

E due terzi delle cantine hanno anche puntato direttamente all'e-commerce (tramite piattaforma propria o piattaforme di terze parti). L'operazione è riuscita tanto che il commercio on line è cresciuto del 325% rispetto al 2019. Altre soluzioni messe in atto sono state quelle classiche di un settore alle prese con una situazione come quella che abbiamo vissuto lo scorso anno: è cresciuta la cessione di prodotto a altri produttori e si è andati a cercare nuovi canali commerciali (la crescita delle vendite nella Gdo per esempio è stata pari al 16,8%).

«In generale - dice Nardi -, i volumi sono stati redistribuiti tra canali di vendita, con l’esplosione dell’online. Inoltre, alcuni mercati tradizionali come Germania e Svizzera hanno continuato a premiarci e i cali di alcuni mercati, dovuti alle chiusure forzate dell’Horeca, sono stati compensati dallo sviluppo dei mercati più giovani».

Le Rive crescono

Interessante notare (anallizzando gli andamenti per prodotti) che le due varietà che hanno fatto segnare gli andamenti più dinamici sono rappresentati dai due estremi produttivi: le Rive, prodotti top delle cantine, e il Frizzante Docg (che agisce sul prezzo per attirare il consumatore).

Le Rive sono cresciute in volume (+14%) e nel prezzo medio delle bottiglie (+19%). Il frizzante è cresciuto in valore e volumi (19,7% e 16,9%), scontando però un prezzo medio delle bottiglie che è sceso del 2,4. Stabile lo spumante Docg (cuore della produzione con le sue 480 milioni di bottiglie sulle 492 milioni complessivamente prodotte) ha fatto registrare variazioni inferiori all'1% in volume, valore, prezzo medio.

E all'estero?

In un quadro così complesso l'estero non ha fatto eccezione. I volumi complessivi sono calati del 4%, compensati da un aumento dei prezzi medi del 6,4% e di una crescita complessiva del 2,2%. Buoni i dati di vendita in Paesi come Germania, Svizzera, Benelux, Austria, Russia (addirittura +92%), Canada e Paesi scandinavi.

Meno bene Oceania (ma il dato è dovuto al fatto che in Australia sta crescendo la produzione di spumanti "simili") e negli Stati Uniti. Male invece le vendite nel Regno Unito, e qui la risposta alla domanda "Perché?" si riassume con una parola: Brexit.

Programmare il 2021

C'è da dire che il Conegliano Valdobbiadene non ha solo tenuto botta alla crisi, ma si è dato molto da fare per programmare bene questo 2021. Il 78% delle aziende ha affermato che per la prossima stagione estiva potenzierà e diversificherà la propria offerta enoturistica. La metà delle aziende continuerà e incrementerà la vendita diretta alla clientela privata (e lo farà sia tramite e-commerce sia tramite altri canali).

Molte cantine, infine, potenzieranno e perfezioneranno la promozione on line rivolta a trade, comunicatori e consumatori: un terzo delle cantine dice addirittura di essere disposta a inviare i vini prima delle date delle degustazioni così che consumatori o addetti possano assaggiare in diretta i campioni ricevuti.

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