Il biologico secondo me: parla Federico Malinverno Caffè La Crepa, Isola Dovarese (Cr)

Federico Malinverno ci racconta la sua visione sul vino biologico e biodinamico

Racchiuso in un palazzo del Quattrocento e istituito già nel 1832, il Caffè La Crepa domina la bella piazza Matteotti di Isola Dovarese. Alla sua guida, dal 1969, c’è la famiglia Malinverno, della quale Federico Malinverno è esponente d’ultima generazione continuando quel lavoro di ricerca sui vini bio già avviato dal padre Franco.

«Uno dei motivi per cui mio padre cercava altro rispetto ai vini convenzionali, e iniziò a fare ricerca sui bio - dice -, era anche la costruzione di un rapporto umano, diretto con il produttore, una rete di vendita umanizzata».

E questa è, in fondo, una delle grandi rivoluzioni che il vino biologico rappresenta: guardare alle persone e alla qualità, staccandosi da un orientamento anni Novanta per cui un vino per essere buono doveva avere uno stile internazionale.

«Alla Crepa mi oriento su quelli che posso definire vini buoni: bottiglie che si bevono, non si assaggiano soltanto; provo a riportare il vino al centro della tavola. Non sono certo le etichette o le certificazioni a fare da traino, sono i sapori. Oggi c’è più attenzione alle origini e alla scoperta che comporta un maggiore interesse e una maggiore preparazione. Il vino bio, con tutto ciò che rappresenta, aiuta in questa divulgazione».

caffelacrepa.net

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