Nasce la Regola Costa Toscana Bianco Igt 2021

Sarà ufficialmente presentato al Vinitaly 2024 il nuovo vino bianco dell'azienda La Regola di Riparbella, nella Val di Cecina, in provincia di Pisa, un'etichetta che ha alle spalle anni di studi e di prove per arrivare a regalare nel calice un prodotto dalla lunga vita.

La Regola Costa Toscana Bianco IGT 2021 è un un blend di uve chardonnay e di sauvignon blanc che vengono vinificate separatamente, senza svolgere la malolattica, in anfora ed in speciali barriques di rovere francese di primo e di secondo passaggio.

Dopo l’assemblamento in tini di acciaio il vino, appena 3.000 bottiglie prodotte, affina in bottiglia per almeno 12 mesi. All'assaggio svolto in anteprima rivela un bouquet piuttosto complesso fatto di fiori bianchi, di gelsomino, di fiori di arancio, di mare e di salvia. Al palato risulta verticale, con una bella acidità che invoglia ad un altro sorso.

La cantina

La Regola, a conduzione biologica, produce vino dagli anni '90. Di proprietà dei fratelli Flavio e Luca Nuti, vanta una cantina che abbraccia la natura e la protegge. Progettata dall’architetto Sergio Scienza è totalmente ecosostenibile e sfrutta l’orientamento del percorso solare come fonte di energia rinnovabile per la climatizzazione e l’illuminazione.

La cantina, per merito della sua integrazione paesaggistica, nel 2016 ha ricevuto il premio speciale al concorso internazionale della Federazione Italiana Club e centri UNESCO, con il patrocinio del Ministero dei Beni culturali.

La produzione

L'artista Stefano Tonelli

I vini prodotti a marchio La Regola sono bianchi e rossi da uve internazionali ed autoctone e, particolarità, tre spumanti metodo classico da uve manseng e chardonnay e da uve pinot nero. Completano la gamma un vino passito, la grappa e l'olio extravergine di olive.
Una visita alla cantina è anche un modo per nutrire la propria sete di arte grazie al percorso curato da Stefano Tonelli, artista poliedrico, che ha anche esposto anche alla Biennale di Venezia. Si tratta di un affresco di ben 46 metri, dipinto nella barricaia, che racconta, aiutato anche da suoni e luci, il “sogno del vino” e la sua “gestazione”, affermandosi come la prima opera di questo genere conosciuta in Italia.

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