Solo fusti da 30 ettolitri e nessuna barrique. È quanto succede all’azienda Belpoggio. Uno stile voluto dalla nuova proprietà, la famiglia Martellozzo
Benvenuto Brunello è la manifestazione con la quale ogni anno le aziende di Montalcino, appartenenti al Consorzio di Tutela, presentano a stampa e operatori l'annata che sta per entrare in commercio.
In concomitanza con la nota manifestazione, abbiamo assistito a una singolare verticale proposta da Belpoggio, azienda acquistata nel 2005 da Enrico Martellozzo, proprietario dell'azienda Bellussi, produttrice di Prosecco Superiore di Valdobbiadene, e dalla moglie Renata.
Attraverso la degustazione di differenti vendemmie, guidata dall'enologo Francesco Adami, responsabile anche della produzione di Prosecco, si è ripercorso un decennio di Brunello, che ha evidenziato un significativo cambio di stile dovuto sia al passaggio dalla vecchia alla nuova proprietà sia al nuovo stile dettato da una corrente di pensiero che accomuna diversi produttori della zona.
Al centro del dibattito il noto quanto discusso legno: «In passato siamo stati testimoni di un utilizzo insensato e poco attento del legno piccolo, ovvero della barrique. Abbiamo assistito a un'omologazione dei vini, che risultavano appiattiti a causa di legni troppo invasivi. Appena arrivati a Belpoggio - spiega Adami - si è deciso di eliminare dalla cantina le vecchie barrique per sostituirle con botti da 30 ettolitri, meno invasive e appartenenti per tradizione al territorio. Siamo soddisfatti dei risultati e crediamo che questa sia la via per ottenere vini in grado di rispecchiare non solo il terroir ma anche l'annata stessa».
L'azienda, in una delle zone più interessanti della Docg, a Castelnuovo dell'Abate, vanta 10 ettari di cui 5 a sangiovese grosso. Con l'arrivo della nuova proprietà è stata ristrutturata e rinnovata sia nelle parti architettoniche della residenza e delle cantine sia nell'area di vinificazione e in quella di invecchiamento seguendo le più moderne tecnologie. Grazie all'inserimento di pannelli fotovoltaici, inoltre, Belpoggio gode di un'autonomia energetica.