Tenuta Luce, l’innovazione sostenibile di Montalcino

Tenuta Luce
La nuova cantina ipogea, la totale conversione al biologico e il nuovo vino, Lux Vitis, tra le novità della Tenuta Luce di Montalcino

Una cantina tutta per sé, un nuovo enologo e un nuovo vino, Lux Vitis. Gli ultimi due anni sono stati ricchi di novità per Tenuta Luce, l’azienda vinicola del gruppo Frescobaldi a Montalcino: 259 ettari, di cui 88 vitati, in un territorio fortemente vocato e in una posizione invidiabile, sul versante sud ovest della collina di Montalcino, tra 300 e 420 m sul livello del mare. Le vigne sono impiantate su terreni compositi, che alle quote più basse vedono la predominanza di argilla e arenaria, adatte a vitigni come Merlot e Cabernet Sauvignon, e più in alto dello scisto (galestro), ideale per il Sangiovese. Da qualche anno la Tenuta è condotta in regime biologico, non solo più sostenibile, ma, racconta Ermanno Morlacchetti, direttore tecnico agrario di Tenuta Luce, che ha anche migliorato la qualità delle uve.
Aggiungiamo le condizioni microclimatiche che cambiano da vigneto a vigneto a seconda dell’esposizione, e abbiamo una combinazione di elementi che - spiega Morlacchetti - fanno sì che ogni parcella produca uve con caratteristiche uniche. Ogni vino ha vigneti dedicati. Le uve di ciascun vigneto vengono raccolte e vinificate separatamente, svinate in barrique e solo successivamente assemblate.

Quattro etichette

Tenuta Luce oggi produce quattro vini.

Luce, 50% Sangiovese e 50% Merlot, il primo blend di questi due vitigni prodotto a Montalcino, e frutto di un progetto avviato all’inizio degli anni ‘90 da Vittorio Frescobaldi in società con il vitivinicoltore californiano Robert Mondavi. L’obiettivo era dare un’interpretazione unica e innovativa del terroir attraverso un blend tra il vitigno italiano che nelle terre del Brunello raggiunge una delle sue massime espressioni e un vitigno internazionale. Prodotto in 90mila bottiglie, è oggi uno dei vini di punta del gruppo Frescobaldi, che nel 2004 ha rilevato dalla famiglia Mondavi tutte le quote della società.

Poi abbiamo Lucente, blend di Sangiovese (75% circa) e Merlot (25%), secondo vino della tenuta e che rappresenta un’altra sfaccettatura delle potenzialità del territorio. Più morbido rispetto a Luce, è pensato per avvicinare un pubblico più ampio al mondo di Tenuta Luce ed è prodotto in 370mila bottiglie.

Poi il Luce Brunello Docg, 24mila bottiglie per l’annata 2014, prodotto con le uve di un singolo vigneto.

Infine, Lux Vitis che ha debuttato nel 2019 con la messa in commercio dell’annata 2015 in sole 6mila bottiglie. A base di Cabernet Sauvignon con una piccola percentuale di Sangiovese, rappresenta un nuovo tassello della politica di innovazione di Tenuta Luce. Fino al 2018 i vini Luce venivano prodotti nella contigua azienda di Castelgiocondo, ma con l’inaugurazione lo scorso anno della nuova cantina ipogea, la tenuta può ora contare su una propria casa. E che casa: un gioiello di tecnologia e design che quasi scompare nel panorama collinare. Scavata nel fianco della collina ha sala di vinificazione con cisterne in cemento, barricaia, bottaia e una biblioteca delle annate storiche.

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