A ognuno il suo… chef Tarantolà docet

In una serie di quattro video lo chef Vittorio Tarantola si fa attore. Per raccontare il nuovo servizio delivery del ristorante in collaborazione con IVS. Più strutturato e con un raggio d'azione più vasto

Da chef a primattore. Almeno per il tempo di un video (anzi, quattro), per promuovere un servizio delivery coi controfiocchi, che oggi vanta un potenziale bacino di utenza di almeno due milioni di persone fra Como, Varese, Bergamo, Milano. Ma partiamo dall’inizio. Vittorio Tarantola è uno chef e ristoratore di lungo corso (con lui abbiamo fatto una videointervista, che puoi rivedere qui), titolare con le sorelle Amalia e Mara del ristorante gourmet Tarantola nonché della omonima pasticceria, ad Appiano Gentile (Co). Una struttura che conta 7 cuochi e 5 pasticceri (oltre al personale di sala) e che anche in tempo di lockdown stretto ha continuato a lavorare con mezzi propri e servizio di delivery.

Col delivery, mai fermi

«Prima della pandemia non avevo preso in considerazione il servizio di consegna a domicilio - ci racconta Vittorio - perché eravamo già parecchio impegnati fra ristorante, catering ed eventi. Poi il Covid ha sparigliato le carte e ci ha costretti a rivedere tutto quanto. Con i nostri furgoncini abbiamo cominciato a fare consegne, ma ben presto mi sono reso conto che l’aspetto difficile per noi non è la produzione, ma la logistica, dalla formula di pagamento, alla gestione dell’ordine fino alla consegna. Da qui è partita l’idea di un delivery più strutturato, organizzato meglio e in definitiva con un raggio di azione più ampio». Come spesso accade, il passaparola e comuni conoscenze hanno messo in contatto chef Tarantola con IVS, importante gruppo a livello europeo specializzato nella gestione di distributori automatici (solo la filiale di Como mette al lavoro 80 autisti). «L’accordo con questa società - prosegue lo chef - ha portato a una nuova impostazione del nostro delivery. Loro raccolgono gli ordini e noi ci occupiamo della produzione; abbiamo ideato un menu adeguato al trasporto e ideale per mantenere un’alta proposta qualitativa, in linea con il nostro stile. Il limite che abbiamo riscontrato è che il cliente, che magari ci conosce da anni, fa fatica a ordinare sulla piattaforma e preferisce invece telefonare e parlare con noi direttamente».

Quattro video per comunicare valori e competenze

Ciò detto, questo tipo di organizzazione sta dando buoni esiti e quindi sarà sviluppato anche in futuro. «Sulla scorta dei risultati che stiamo raggiungendo grazie alla partnership con IVS - prosegue Tarantola - è nata l’idea, per la verità di mia sorella Amalia, di girare dei video volti a valorizzare sia il nostro lavoro (la produzione), sia quello di IVS (logistica). “Ofelè fa el to mestè” si diceva una volta, ovvero che ognuno faccia il proprio lavoro. Così è nata la figura di Chef Tarantolà, bravo a cucinare ma un po’ pasticcione quando si tratta di portare, in bicicletta, i suoi piatti al cliente. A salvare la situazione arriva il furgoncino di Your Best Break di IVS, che recapita senza danni il pranzo al cliente… lasciando a chef Tarantolà, che compare come per magia a casa del cliente, solo il compito di suggerire come rigenerare in modo ideale le varie pietanze. Un personaggio ironico che mi sono divertito a interpretare, ma che mette in luce un aspetto serio del lavoro: che ognuno faccia “il suo”, al meglio. Quattro episodi che vanno on line online sui nostri Social - Facebook, Instagram, YouTube nel mese di maggio, che hanno divertito e sono piaciuti a clienti, fornitori e amici».

In arrivo i "locker" dedicati al business lunch

Un servizio di delivery ben strutturato, che ha consentito quindi di ampliare il bacino di utenza. «Naturalmente abbiamo impostato dei “paletti” per il delivery - chiarisce lo chef - in modo da garantire un servizio di ristorazione ad alto livello, qual è nelle nostre abitudini, quindi un servizio legato a una prenotazione con 24 ore in anticipo; oggi l’ordine medio si aggira attorno ai 100 euro. Tutto questo ci ha consentito di mantenere un costante contatto con la clientela. Risultato: a febbraio, appena è stato possibile riaprire almeno a pranzo, abbiamo fatturato di più del febbraio 2019». Non solo. La sinergia con IVS sta portando alla nascita di un nuovo progetto. «C’è il progetto di creare dei locker attrezzati con la catena del freddo, dove i clienti potranno ritirare i loro menu giornalieri o settimanali, ordinabili su una apposita piattaforma; il nostro compito è elaborare una serie di piatti adatti a questo nuovo tipo di servizio, una linea dedicata soprattutto alla pausa pranzo. Nelle intenzioni il tutto dovrebbe essere pronto a giugno».

 

Lascia un commento

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome