Secondo un’indagine condotta da Coldiretti, solo il 24% dei ristoranti italiani mette sul tavolo una bottiglia di olio con etichetta e tappo antirabbocco a norma di legge.
Nel 33% dei casi c’è un'oliera senza alcuna indicazione sul contenuto, nel 43% c’è una bottiglia di olio con etichetta ma con tappo che permette il rabbocco. L’obbligo del tappo antirabbocco è entrato in vigore quasi 2 anni fa con la legge europea 2013 bis, approvata dal Parlamento e pubblicata sul supplemento n.83 della Gazzetta Ufficiale 261, che prevede anche sanzioni per chi non usa oliere con tappo antirabbocco che vanno da 1 a 8mila euro.
Gli oli di oliva vergini devono essere quindi presentati in contenitori etichettati conformemente alla normativa vigente, forniti di idoneo dispositivo di chiusura in modo che il contenuto non possa essere modificato senza che la confezione sia aperta o alterata e provvisti di un sistema di protezione che non ne permetta il riutilizzo dopo l'esaurimento del contenuto originale indicato nell'etichetta.
Si tratta – sostiene la Coldiretti - di una tutela per produttori, consumatori ed anche per i ristoratori rispetto dalla concorrenza sleale di chi spaccia come extravergine italiano un prodotto importato di bassa qualità. Una misura che tutela gli operatori che dal campo alla tavola puntano sul Made in Italy e sulla qualità dell’offerta alla propria clientela ma che aiuta anche l’economia nazionale in un difficile momento di crisi.