Donne in gravidanza: clienti speciali

Dai cibi che è opportuno nemmeno proporre alle tante piccole attenzioni in grado di lasciare un ricordo incancellabile. Suggerimenti, consigli e trucchi per accogliere al meglio le gestanti e le persone che le accompagnano

Ci sono clienti che necessitano di attenzioni particolari, di un rapporto empatico speciale, proprio perché la loro situazione non è comune.
Di certo le donne in gravidanza rientrano in questa categoria: necessitano di attenzioni e vicinanza e le loro emozioni e stati d’umore si ripercuotono anche sul compagno di vita.
Se entra nel vostro locale una donna in gravidanza, quindi, sappiate che non è un ospite come gli altri: ha esigenze speciali che voi
dovete conoscere. Il suo stato d’animo coinvolge in maniera assoluta anche le persone che le stanno vicino.
È pertanto necessario evitare errori grossolani, come per esempio offrire a una donna incinta “il nostro speciale prosciutto crudo, tagliato al coltello”.

Tante attenzioni indispensabili
Ci sono infatti alimenti che non possono essere proposti, proprio perché nessuno - tranne il medico - è in grado di sapere se quella signora è risultata negativa o meno alla toxoplasmosi.
Ma le cautele che bisogna avere non sono legate solo ed esclusivamente agli alimenti; è invece l’insieme delle attenzioni che segnano la competenza o meno di un bravo ristoratore.
Dal momento dell’arrivo della signora - e dei suoi commensali - sino al saluto finale, tutto deve essere studiato appositamente per far sì che la donna in gravidanza si possa sentire davvero come a casa sua.

Su tutto, una parola vi deve condurre in ogni vostra azione: sensibilità. Infatti le donne incinta sono sensibilissime a qualsiasi, anche minima, situazione di disagio psichico e fisico: il vostro compito è far sì che non vi siano tali situazioni, e per fare ciò dovete essere attenti e premurosi. Ecco i consigli giusti per far contenti i vostri ospiti.

Accoglienza

1. Comodità. Le donne in gravidanza non possono stare in piedi per molto tempo. Più si avvicinano al giorno del parto, tanto più la loro autonomia in piedi si riduce. Si deve quindi aver cura di far accomodare immediatamente l’ospite su una comoda seduta (poltroncina o divano), specie se il tavolo non è subito pronto.

2. Velocità. Per il motivo sopra descritto, e anche perché le donne in gravidanza vedono ridurre la propria pazienza, è necessario effettuare un rapido check del tavolo. Bisogna fare in modo che questo ospite “speciale” si possa accomodare al tavolo prima possibile.
3. Disponibilità. Ascoltate, ascoltate e, ancora, ascoltate con attenzione la vostra ospite. Dovete essere in grado di capire dalle sue parole e dai suoi gesti cosa vuole e cosa no; se ha sete - cosa molto comune - offritele subito un bicchiere d’acqua, se necessita della toilette indicatele dove si trova, se vuole tranquillità accompagnatela nella saletta d’attesa, se è impaziente fate di tutto per velocizzare il servizio ecc.

La scelta del tavolo

1. Area riservata. Scegliete il tavolo nella zona più riservata del ristorante, il luogo più ovattato che avete a disposizione, lontano da eventuali rumori di ospiti chiassosi o festaioli.

2. Odori. Gli odori, di qualsiasi tipo siano, sono estremamente fastidiosi per le donne in gravidanza. C’è chi ha la nausea per il profumo del caffè o dell’aglio; chi per il bucato (lavaggi troppo consistenti del tovagliato) o per il fritto, di qualsiasi tipo. In sostanza, il tavolo deve essere distante, il più possibile, dalla cucina;
3. No smoke. Tavolo lontano, anzi lontanissimo, dalla zona fumatori. L’ospite non deve percepire neppure la sensazione del fumo, perché dannoso soprattutto al bambino. Se lei poi vuole fumare quando esce dal ristorante, è una sua scelta.
4. Animali. Se nel ristorante vi sono ospiti con animali al seguito, fate in modo che siano seduti dalla parte opposta.

A fine pasto, offrite un po’ di cioccolata di alta qualità e pasticceria mignon: una donna incinta difficilmente ve la chiederà, ma sarà ben contenta di poterla gustare.
Se volete strafare, omaggiatela con un piccolo dono: una candela, un angioletto o una “bola messicana” (il cosiddetto richiamo degli angeli): si ricorderà sempre di voi e di questo gesto.
È proprio vero, come molti affermano, che alcune situazioni si comprendono solo nel momento in cui ci capitano: pertanto, se non avete figli, fate in modo di avere almeno una persona in sala che sia anche padre o madre; la sua esperienza vi sarà utile.

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