Le piattaforme di prenotazione? Usatele a vostro vantaggio

Aiutano a incrementare le prenotazioni e a creare una buona web reputation. I principi per utilizzare al meglio i portali di booking online

Aiutano a incrementare le prenotazioni e a creare una buona web reputation. I principi per utilizzare al meglio i portali di booking online

Le piattaforme di booking online sono un biglietto da visita per i ristoranti: infatti, gli utenti spesso controllano prima le immagini e le descrizioni del locale su siti diversi da quello del ristorante stesso. Può essere quindi una mossa efficace essere presenti su portali come TheFork, OpenTable, Quandoo, MiSiedo, anche se ci sono vari elementi da valutare, visto che comunque questo tipo di strumenti ha un costo. In tutto ciò, per costruire la reputazione nel mondo digitale, non bisogna dimenticare anche la gestione delle recensioni.

In genere questi portali chiedono una piccola commissione (ad es. TheFork chiede una commissione tra 1,5 e 4 € a coperto riservato) e poi ci sono piani con un fisso mensile che offrono opzioni come la profilazione della clientela e la creazione di campagne via email o sms.

La presenza su portali specializzati in prenotazioni è, secondo Andrea Boscaro, fondatore della società di formazione dedicata al marketing digitale The Vortex, «prima ancora del sito del locale, un nuovo avventore controllerà le immagini, le descrizioni, le specialità, le recensioni all’interno di un ambiente terzo. Pertanto la scelta della comunicazione da adottare dovrà essere curata, anche in relazione alle competenze che alcuni operatori mettono in campo, soprattutto sul piano multimediale e dello storytelling. Tale fase di start-up richiede però che si valuti se la presenza assicura un efficace presidio dei risultati di ricerca: oltre il 70% delle prenotazioni hanno luogo fra i primi risultati di ricerca ed è quindi opportuno chiedere quali fattori specifici, dalla completa compilazione della scheda al rating reputazionale, siano importanti per raggiungere i primi posti di una ricerca online».

Per decidere se affidare al proprio sito la prenotazione online e se utilizzare i portali specializzati, occorre considerare diverse variabili. «Innanzitutto - dice l’esperto - se la funzione di prenotazione online sul proprio sito è già stata lanciata ed è di qualità oppure no: nel secondo caso, credo che l’attivazione di tali portali possa essere un buon test per valutare i rendimenti del canale digitale. Ancora: se il ristorante ha aperto di recente o cambiato gestione, i portali di booking sono un ottimo veicolo per supplire agli iniziali costi di comunicazione online. Inoltre, se il sito del ristorante non gode di una buona indicizzazione su Google, è possibile avvalersi della presenza sui portali in forma compensativa rispetto alla seo, ovvero l’ottimizzazione del posizionamento sui motori di ricerca. Queste piattaforme sono utili anche per ampliare e gestire un maggior numero di recensioni, così da consolidare la fiducia attorno al ristorante».

Per quanto riguarda il numero di piattaforme su cui essere presenti, il consiglio è non più di due, scegliendo «quella meglio indicizzata su Google per il territorio dove siamo presenti e per la categoria entro la quale vogliamo essere rappresentati e quella che offre condizioni migliori per veicolare il racconto del locale con video, immagini, visibilità del contesto e delle specialità», sostiene Boscaro.

Tra i potenziali rischi c’è, invece, «cannibalizzare il traffico che in ogni caso il sito ristoratore avrebbe avuto, con una visibilità che rappresenta un costo. In riferimento ad alcuni portali o app più focalizzati sulla leva promozionale, una seconda insidia è poi data dal rischio di intercettare clienti che poi non torneranno a frequentare il ristorante con le condizioni commerciali standard», osserva Boscaro.

Per costruirsi una reputazione online occorre saper gestire bene le recensioni, sia su queste piattaforme sia su quelle specifiche come TripAdvisor. «Rispondere a una recensione online non ha il compito di convincere l’avventore scontento. Occorre invece rispondere differenziando la tipologia di recensore, da quello seriale a quello motivato, e la tipologia di rilievo, puntuale e circostanziato in qualche caso, superficiale e generalista in qualche altro. La risposta deve mirare a valorizzare l’attenzione del locale, la disponibilità dimostrata, la motivazione delle scelte che sono state prese», spiega l’esperto. Insomma l’obiettivo è sempre un lettore terzo ed è il motivo per cui per rispondere alle recensioni servono doti di comunicazione e di diplomazia.

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