L’Accademia della Fiorentina si schiera contro il cibo sintetico sottoscrivendo la petizione di Coldiretti Toscana a sostegno del processo legislativo aperto dal disegno di legge approvato in Consiglio dei Ministri che, basandosi sul principio di precauzione per la salute, prevede il divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi sintetici. (Leggi l'articolo "Bistecca veg stampata in 3D e foie gras vegetale: le nuove frontiere del cibo").
La "carne coltivata" non è carne: si tratta di proteine prodotte in vitro a partire da cellule prelevate da animali. Questa la posizione dell’Accademia della Fiorentina, associazione culturale che da oltre 30 anni celebra la Bistecca alla fiorentina nei suoi aspetti di ricerca storica, sociale, scientifica e gastronomica, ha avviato lo scorso febbraio il percorso per inserire il piatto locale, tra i più famosi nel mondo, nell’elenco europeo delle Specialità Tradizionale Garantite (Stg).
«La carne coltivata che non proviene da allevamenti ma da colture cellulari in laboratorio – spiega Giovanni Brajon, presidente dell’Accademia della Fiorentina – non può essere accettata nel disciplinare che distingue un piatto che rappresenta, da almeno 30 anni, la tradizione e cultura di un territorio. La Bistecca alla fiorentina è infatti il risultato di un prodotto di filiera che parte dal lavoro e dal sacrificio quotidiano di generazioni di allevatori che con cura e attenzione operano in territori che altrimenti sarebbero abbandonati per proseguire con la tradizionale lavorazione nelle macellerie e la sapiente cottura dei cuochi. – prosegue il Presidente dell’Accademia della Fiorentina - Se vogliamo parlare di tradizione e cultura di questo simbolo gastronomico non possiamo accettare l’opzione della carne coltivata».
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