Ancora un anno a tutto dehors

dehors
Fino al 31 dicembre 2023 i titolari di locali possono continuare a disporre, con una procedura semplificata, di strutture amovibili su vie, piazze, strade e altri spazi aperti di interesse culturale e paesaggistico

A segnare la svolta è stata la pandemia. La necessità del distanziamento e di stare all’aria aperta, ha spinto pian piano i ristoratori a vedere i dehors non più come un probabile, piccolo, prolungamento della sala fuori dai muri durante la stagione estiva ma come un importante elemento strutturalmente costitutivo dei locali destinati alla ristorazione, anche fino a prevalere sulla quota interna. (Leggi qui l'articolo "Una polizza copre il rischio di pioggia sui dehors")

Alla primitiva spinta data dalle misure anti-covid, si è ora unito il decreto Milleproroghe  convertito definitivamente in legge: i dehors, cioè le strutture amovibili che i gestori di attività di ristorazione possono installare sul suolo pubblico, anche nel 2023 continueranno a poter essere installati senza autorizzazioni.

Questo significa che gli esercenti di attività di ristorazione e somministrazione pasti e bevande, titolari di concessioni o autorizzazioni concernenti l’utilizzo del suolo pubblico, possono continuare a disporre temporaneamente, con una procedura semplificata, di strutture amovibili su vie, piazze, strade e altri spazi aperti di interesse culturale e paesaggistico.

La modifica, di fatto provoca una vera e propria rivoluzione per il settore della ristorazione, basti pensare che nella sola Roma sono state presentate ben 6.700 domande. Ma è un fatto che tutti gli imprenditori italiani della ristorazione si stiano impegnando con sempre maggiore insistenza nella ricerca di aree verdi da trasformare in veri e propri locali dove poter sviluppare la propria attività.

D’altra parte, clientela ha dimostrato di gradire moltissimo la possibilità di di consumare i pasti all’aperto, magari in prossimità dei numerosissimi scorci artistici che caratterizzano i nostri paesaggi urbani. Ma non sono solo gli scorci dei centri cittadini ad essere graditi. Spinte dalla possibilità di trovare anche un più facile parcheggio, le persone si spostano volentieri ai margini della città, e così le aree che ospitavano stabilimenti industriali, cominciano a essere riconvertite in luoghi di ristorazione con grandi spazi all’aperto.
Parallelamente al pasto all’aria aperta si è incrementato l’intrattenimento, con l’offerta di musica dal vivo e performance adatte alla situazione. Torna, insomma, l’atmosfera “Belle Epoque” mista alla citazione dei concerti delle pop star contemporanee.

Lascia un commento

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome