Il tour di Metro “Squisita – l’Italia in un boccone” fa tappa a Roma

Al ristorante Traiano di Roma il tour che punta alla valorizzazione del Made in Italy e dei piccoli e medi produttori locali di eccellenze enogastronomiche

Una serata al ristorante Traiano, con vista sui Fori Imperiali: non poteva esserci location migliore per il tuffo di "lazialità" che Metro Italia ha organizzato, per celebrare la settima tappa del tour "Squisita - l'Italia in un boccone", una strategia che punta sempre di più alla valorizzazione del Made in Italy. Iniziato l'anno scorso, in occasione del cinquantenario dell'azienda leader del commercio all'ingrosso dedicato all'Horeca, il tour "Squisita" è stato occasione per incontrare alcuni dei medi e piccoli produttori regionali che Metro Italia ha introdotto nel suo portfolio.

Con 400 addetti e un territorio in costante crescita (+15% nell'ultimo anno), il Lazio per l'azienda di ingrosso è un territorio cruciale. Delle 7mila referenze territoriali in catalogo, il 10% provengono dal Lazio, con 162 piccole e medie imprese della regione coinvolti nella fornitura di prodotti come vino, formaggi, salumi, ortofrutta e pesce, molti dei quali certificati Igp, Dop, Doc e Docg e Pat.

«Oggi due clienti su tre inseriscono prodotti locali nel loro paniere - calcola Marco Cosi, Head of Beverage, Wine, Near Food and Localism di Metro Italia - perché questo consente loro anche di fare storytelling sul territorio, sui piccoli produttori e sulle radici della cucina italiana». Un'occasione per i piccoli produttori anche per avere una vetrina a livello nazionale: «Scegliendo le specialità territoriali, contribuiamo all'indotto locale, anche perché quando un produttore diventa un nostro fornitore ha la possibilità di accedere a un ventaglio di clienti più ampio e farsi conoscere anche fuori dai confini della sua regione».

Occasione colta al volo dai produttori locali presenti all'evento romano, fra cui Simonetta Coccia, amministratrice del Salumificio Coccia Sesto, una piccola realtà che ha raccolto le redini della tradizione norcina del viterbese, riportando in auge un prodotto d'eccellenza come la Susianella Viterbese, ma anche proseguendo la produzione di insaccati tipici come il guanciale, che con il boom di carbonara e amatriciana sta vivendo una nuova giovinezza. E se c'è il guanciale, nella cucina romana non può mancare il pecorino. A rappresentare il tipico formaggio romano Daniele Deroma, Direttore Commerciale del Caseificio Seggiano, che ha portato la sua testimonianza sull'importanza del fare rete e della filiera corta. «Quando ci fu la crisi del pecorino ci facemmo promotori della rete Iolatte, con quasi 170 produttori di latte ovino associati, che riunisce i conferitori di latte di qualità, affinché venga riconosciuto il giusto prezzo». Più conosciuta e di dimensioni più rilevanti, presente anche l'azienda vitivinicola Famiglia Cotarella, rappresentata da Enrica Cotarella, che si è fatta portavoce di una realtà che ha fatto della continuità familiare la sua forza. «Siamo nati con il nome Falesco, al confine fra Lazio e Umbria - ma di recente abbiamo deciso di ribattezzare il brand in Famiglia Cotarella proprio per dare valore a questa idea di famiglia».

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