Siglato da Fipe-Confcommercio, (Federazione italiana dei Pubblici Esercizi) e Fic (Federazione Italiana Cuochi) un Protocollo d’Intesa che ha l’intento di unire le forze nel mondo della ristorazione per lavorare sul rafforzamento delle professionalità e delle competenze e, dall’altra parte, impegnarsi sul fronte della promozione e della difesa della cultura enogastronomica italiana, dalla partecipazione a competizioni internazionali di rilievo del settore al contrasto del fenomeno dell’Italian sounding.
L’Italia, infatti, pur potendo contare su una quantità e qualità senza eguali nella cultura alimentare, sia all’interno delle cucine che dal punto di vista dell’accoglienza, è ancora molto indietro rispetto ad altri Paesi concorrenti nella promozione dell’enogastronomia e vive una penalizzante scarsità nel rinnovamento delle professionalità, esplosa in questo periodo storico.
«Qualità e Cultura sono i vantaggi competitivi del nostro Paese nella ristorazione e parti costituenti della nostra identità enogastronomica: va cercato il modo di difenderle, promuoverle e rinnovarle il più possibile.” - spiega il presidente di Fipe-Confcommercio, Lino Enrico Stoppani – Imprenditori e cuochi sono due anime fondamentali della ristorazione italiana, che a volte coincidono, ma interpretano comunque due aspetti diversi e complementari che vanno integrati per riuscire a valorizzare pienamente il patrimonio alimentare del Paese».
Da qui la scelta di inserire all’interno del protocollo d'intesa un esplicito riferimento alla partecipazione a eventi quali il Bocuse d’Or o le Olimpiadi Erfurt, con Fipe -Confcommercio e Fic che si impegnano a sostenere i team italiani, lavorando anche al reperimento di sponsor e sostenitori. Altro fondamentale e ribadito aspetto dell’accordo riguarda poi la formazione professionali per gli operatori, anche aprendosi ad ulteriori collaborazioni.
«Siamo onorati di firmare questo protocollo con Fipe – sottolinea Rocco Pozzulo, presidente FIc - in questo momento è fondamentale fare rete per il bene del comparto. Così come è fondamentale, per costruire il futuro della ristorazione, puntare sulla massima qualità. Sia per quanto riguarda i prodotti agroalimentari, sia per quanto riguarda le professionalità. In questo quadro si inserisce la svolta epocale della nuova certificazione per i cuochi che fissa competenze e criteri per chi vuole lavorare in cucina. Una novità importante per valorizzare la nostra attività».