Torino: doppia apertura dei Costardi Bros

costardi bros
Sono il Caffè San Carlo, caffetteria e bistrot e Scatto, ristorante fine dining

Aprono a Torino due nuove insegne nate all’interno del progetto Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo: Caffè San Carlo e Scatto, realtà differenti per stile e ambientazione ma entrambe animate dalla guida dei Costardi Bros, protagonisti della rinascita culturale ed enogastronomica di piazza San Carlo.

Situati all’interno dello spazio museale della banca, sono destinati a diventare un punto di riferimento per gli abitanti della città, per i visitatori del museo e per i turisti che vorranno addentrarsi nella scoperta della capitale sabauda.

Caffè San Carlo, caffetteria e bistrot, ha riaperto i battenti a dicembre 2022, a duecento anni dalla sua nascita. Il locale è una celebrazione della storicità del luogo, e si propone come punto di incontro capace di evocare sia atmosfere passate sia l’attuale fermento che anima la città.
Scatto ha aperto a fine gennaio 2023. Situato nella sala adiacente al Caffè, nasce come ristorante fine dining e interpreta, già nel design, un guizzo di assoluta contemporaneità. Storia, colonne e statue da una parte e modernità, luce e linearità dall’altra. Il dualismo è coerente con la proposta gastronomica dei Costardi, tra elementi classici della cucina piemontese e incursioni di creatività e internazionalità.

I Costardi Bros

Interpreti del territorio piemontese, ma capaci di guardare oltre i confini, i Costardi Bros rappresentano un brand definito e riconoscibile, che si declina in realtà diversificate, senza mai perdere il valore delle origini e l’identità che li caratterizza.
Parliamo di un brand fatto di persone, i fratelli Christian e Manuel Costardi. Nati a Vercelli e cresciuti nella cucina del ristorante dell’Hotel fondato dai nonni, sono rimasti per tracciare qui la loro identità gastronomica. Famiglia e territorio sono le parole chiave che li definiscono e altrettanti punti di partenza per andare lontani. Un legame che non impedisce di evolvere, di viaggiare e di arrivare fino ad oggi, nel centro storico di Torino.  Cresciuti circondati dal riso, hanno da sempre voluto trasmettere il loro Piemonte attraverso l’ingrediente principe che lo caratterizza raccontandolo in chiave contemporanea ma, allo stesso momento, mantenendo viva la tradizione piemontese.

Caffè San Carlo

Situato sotto i portici dell’omonima piazza nel palazzo seicentesco dei Turinetti di Priero, è uno dei caffè di più antica tradizione della città sabauda. Roccaforte risorgimentale, è stato poi ritrovo di politici, intellettuali e artisti, anima della città e luogo di incontro fervido e vivace. La sua imponente bellezza apre ora nuovamente le porte, grazie al progetto “Gallerie d’Italia” di Intesa Sanpaolo, per restituire a Torino uno sguardo sul glorioso passato con una proiezione verso l’oggi e il domani.
Sotto la guida dell’estro visionario dei Costardi Bros, il Caffè San Carlo veste la doppia anima di caffetteria e bistrot. Il locale è aperto sette giorni su sette dalle 8.00 alle 22.00, per regalare all’ospite una proposta variegata e completa, trasversale a tutti i momenti della giornata.
Il richiamo gastronomico è alle forti radici territoriali con una costante ricerca di originalità, sperimentazione ed esplorazione di nuovi linguaggi. Uno spazio contemporaneo di gusto, in cui coesistono classicità e vena creativa, in un approccio in linea con lo spirito del progetto culturale che ha dato vita al nuovo museo di Piazza San Carlo.
Il buongiorno è salutato da una selezione variegata di dolci, a partire dai croissant che profumano di burro. Degna di nota anche la Veneziana, soffice impasto e glassa del panettone classico reso unico dalle croccanti mandorle di Noto e dal sentore distintivo della fava tonka. La carta si completa di una proposta salata dal respiro internazionale, con attenzione particolare alle uova e alle loro infinite declinazioni. Ad accompagnare l’esperienza la più rassicurante abitudine quotidiana degli italiani: il caffè. Un rituale che porta la firma illustre di 1895 by Lavazza. Miscele eccellenti, blend pregiati, accuratamente selezionati per offrire un sorso di assoluta unicità. Come Hypnotic Fruit, 100% arabica. Macinatura sartoriale che veste il palato con esuberanti note di prugna rossa e un incantevole sentore di miele e cioccolato.

I piatti del bistrot, che si possono assaporare all’interno della sala principale o nella più riservata saletta laterale, parlano di tradizione piemontese, sapientemente interpretata e realizzata dal team di cucina. Vitello tonnatoRavioli del plincruda di Fassona e nocciole e, a completare l’offerta, un divertente lavoro fatto sul concetto di panino, che sarà svelato a breve. La stagione primaverile offrirà anche la possibilità di degustarli in esterna, nel dehor con vista sulla piazza.

Per l’aperitivo si è puntato sulla storicità dei prodotti e sulla proposta dei cocktail classici, che rappresentano le colonne portanti di questo rituale giornaliero. Negroni, Americano, Milano Torino (corretto Barolo Chinato) e gli immancabili cocktail Martini. Si gioca sulle icone dei bar storici, con selezioni accurate di Vermouth e Bitter, che rimangono alla base dei classici (molto forte la ricerca sul Vermouth, un vero e proprio service dedicato alle etichette più interessanti). La connessione è dunque stabilita con la storicità del Caffè, ma lascia spazio a studio e ricerca per articolare proposte con twist particolari che traccino una chiara identità.

Scatto

Il nuovo ristorante fine dining giò il nome rimanda al tema della fotografia che caratterizza il nuovo museo di Intesa Sanpaolo. Ma anche uno “scatto” in avanti dei fratelli Costardi, verso mete sempre sfidanti ed intriganti evoluzioni di gusto. Uno spazio disegnato con tratti contemporanei, per esaltare il valore dell’arte culinaria ispirata al mondo della fotografia sia dal punto di vista dell’offerta gastronomica sia come linguaggio architettonico.

Il concept architettonico pone in particolare rilievo il fulcro dello spazio: la cucina. Protagonista indiscusso lo chef table rivestito in marmo che, consente all’ospite di vivere in maniera diretta e pulsante i sapienti gesti degli chef intenti nella creazione dei piatti. Proprio come guardare attraverso l’obiettivo di una macchina fotografica. Anche la lavorazione degli specchi anticati simula la grana delle pellicole fotografiche, portando negli interni un chiaro e ricorrente riferimento materico a questa arte.

Il locale è aperto dalle 12.30 alle 14.30 e dalle 19.30 alle 24.00 dal martedì alla domenica. La proposta si sviluppa dal business lunch alla cena, con menu degustazione o con la possibilità di scegliere alla carta e offrirà anche esperienze “after dinner” dedicate al mondo di cocktails e spirits. I piatti richiamano le forti radici territoriali con una costante ricerca di originalità, sperimentazione ed esplorazione di nuovi linguaggi ispirandosi ai contenuti del museo reinterpretati dai due chef.

I menu degustazione principali sono Disegno e Ritratto.
Disegno è la proposta più incentrata sul territorio, con piatti classici come il Vitello tonnato nella sua versione più fedele e tradizionale. Ritratto è un’istantanea del team di cucina. Vuole essere un omaggio al contributo che ogni membro della squadra in cucina può apportare alla costruzione del piatto, portando in esso il proprio bagaglio e la propria sensibilità. Il racconto del lavoro di squadra, delle esperienze che nella diversità trovano ricchezza, della contaminazione come valore. Ecco allora serviti un Brasato al cucchiaio (un classico rivisto in una modalità nuova), la Lattina di Riso Condensed (archivio delle peculiarità mixate degli chef che lo hanno pensato e creato), la Mugnaia, piatto in cui protagonista non sarà il pesce ma la salsa. Insomma, quel toccare le cose intoccabili che sa provocare con garbo e rispetto.

 

 

 

 

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