Al W di Roma, un insieme di grandi nomi crea l’effetto “wow”

Ciccio Sultano con il resident chef Nicola Zamperetti; sotto, Fabrizio Fiorani; in basso Emanuele Broccatelli

Una delle aperture più attese da anni nella Capitale è quella dell’hotel W. E il sold out permanente che registrano i locali all’interno dell’hotel, appartenente alla catena Marriott, ne è la dimostrazione. A un passo dall’iconica via Veneto, il W di Roma è il primo indirizzo italiano di questa linea di hotel dalla filosofia di design innovativo e volutamente social: 162 camere (di cui 15 suite), che si sviluppano su due palazzi adiacenti del XIX secolo e nell’unirsi creano al piano terra un susseguirsi di corridoi. Spazi separati, ma uniti, in cui è premiata la fluidità nella fruizione, specialmente nell’area food&beverage.

Design

Il design della struttura è stato curato da Meyer Davis, che ha avuto il compito di conciliare l’anima retrò del contenitore con lo stile eclettico e il tocco contemporaneo che caratterizza la catena W. L’esempio migliore sono proprio le sale del Giano Restaurant, punta di diamante della parte food&beverage: aspetto da club inglese, con boiserie in legno volutamente fané, a contrasto con il trionfo dei colori delle sedute, fra poltrone, divani e divanetti che costellano la sala.

Foo al centro dell'attenzione

Grande l’investimento per rendere il settore F&B attrattivo anche più dell’hotel. Per ciascuno dei reparti sono stati chiamati dei veri e propri fuoriclasse: Ciccio Sultano per il food (che ha coinvolto il suo e talentuoso braccio destro Nicola Zamperetti), Emanuele Broccatelli per il bar, Fabrizio Fiorani per la pasticceria ed è in arrivo, con la bella stagione, Pier Daniele Seu per la pizza sul rooftoop.

Andando con ordine, per la parte ristorazione c’è il Giano Restaurant con la sua “cucina libera da formalismi”, come la definisce Sultano, che ne ha curato il format. Nel quotidiano le redini della cucina sono state affidate al veneto Nicola Zamperetti, che da anni si cimenta con le ricette siciliane modernizzate di Sultano. Nel menu si susseguono alcuni dei signature dish dello chef ragusano, dalla pasta Fuori Norma agli Spaghetti Taratatà con bottarga di tonno rosso e carpaccio di cernia. Grande successo per il Bella Brunch domenicale, impostato sul servizio al tavolo di un susseguirsi di assaggi di piatti dai sapori isolani.

I Side

Sempre dalla cucina del Giano provengono i side che accompagnano i cocktail del W Lounge, l’area bar caratterizzata dal grande bancone di marmo, regno di Emanuele Broccatelli. A dividere, ma anche unire, i due spazi, un Giardino Clandestino, cortile interno fra ristorante e lounge. Il luogo perfetto per concedersi un aperitivo con i piatti tipici dello street food siciliano, come le panelle, lo sfincione o gli arancini.

Poi c’è il corner Zucchero, dove si trovano le dolcezze di Fabrizio Fiorani, il pastry chef recentemente riconosciuto come uno degli Asia’s 50 Best Pasty Chef, tornato in Italia per cimentarsi con una linea che è un tributo alla pasticceria italiana e siciliana in particolare. Per ora nel corner si può solo acquistare dal banco, ma si pensa di renderlo fruibile anche per una sosta caffè o tè.

Il rooftop Otto

In divenire è invece il rooftop Otto, che deve il suo nome non al piano in cui si trova (che è il sesto), bensì a Otto Maraini, architetto autore del progetto del dirimpettaio Istituto Svizzero che domina la vista della terrazza. Il concept pensato per Otto è quello di un Bubble bar a bordo piscina, in cui sarà protagonista la pizza di Pier Daniele Seu, pluripremiato pizzaiolo romano che, oltre ai suoi locali, ha già firmato la consulenza per la pizzeria dell’hotel Bulgari di Dubai.

con Ciccio Sultano e Nicola Zamperetti in cucina, Fabrizio Fiorani alla pasticceria ed Emanuele Broccatelli alla mixology il W di Roma, appena aperto, registra gia’ il tutto esaurito.

 

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