Cristiano Tomei apre a Milano. Inaugurata Corteccia, osteria contemporanea dall’anima antica

Inaugurato a gennaio il primo ristorante milanese dello chef toscano. Stile contemporaneo per gli ambienti e cucina solida e concreta con materie prime di altissima qualità al centro della proposta

È in Corso Europa 12, a pochi passi da Piazza San Babila, il nuovo ristorante milanese firmato da Cristiano Tomei.

Corteccia, questo il nome del nuovo indirizzo, si propone al pubblico come osteria contemporanea, con un’offerta però basata su piatti dalle solide radici e sulla filosofia che caratterizza lo chef toscano, tra l'altro artefice dell'Imbuto di Lucca.

Nel menu

Tortelli Olio d’erbe

Le proposte? Per esempio i Tortelli Olio d’erbe, il Fritto misto di mare e terra su fazzoletto,  Una triglia a Milano o il Cervo al Vermut. E poi naturalmente la carne che nella cucina di Tomei trova sempre un posto di rilievo.

Tra i signature troviamo per esempio la Bistecca Primitiva, carne cruda di manzo servita con il suo grasso su, non a caso, una corteccia di pino caldo.

Tra signature e cocktail

Pennoni panna e prosciutto

E a proposito di signature, la proposta di Corteccia prevede anche una piccola sezione riservata ai grandi classici dello chef come i Pennoni panna e prosciutto e la Crema catalana al Parmigiano e cervella.

Tra i dolci, ecco anche la mitica “Peschina” di Prato del Maestro Paolo Sacchetti, un classico della pasticceria a base di pasta brioche, crema pasticciera e alchermes. Non manca infine una proposta cocktail per l’aperitivo e il dopocena con i grandi classici del buon bere.

Il locale

Corteccia dispone di 67 coperti all’interno, di cui 10 al bancone e 8 nella sala privè con al centro un tavolo imperiale, a cui nella bella stagione si aggiungeranno i 15 posti del dehor.

Ma non è finita, perché Corteccia si sviluppa all’interno di un luogo polifunzionale, dove, al piano di sopra trova spazio una sala per il coworking di Cofoundry.

Luci calibrate e non invasive e arredi vintage completano uno spazio funzionale ed accogliente che ha chiari rimandi all'estetica anni '70 (periodo caro a Tomei). Prevalgono le tonalità della terra come l'arancione, l'ocra e il marrone, presenti sia sul colore delle pareti che in psichedeliche tappezzerie che connotano alcuni degli spazi, in primis la grande parete d'ingresso a tripla altezza.

Arredi di carattere pensati - ancora una volta - avendo come obiettivo prioritario  il comfort dell'ospite. La stessa cifra stilistica si ritrova anche nel privè,  in cui campeggia un grande ritratto dello chef firmato dal fotografo Lido Vannucchi.

Infiine, la cucina che è parzialmente a vista: una piccola finestra sul cuore del ristorante che dà la  possibilità all'ospite di gettare uno sguardo nel dietro le quinte.

 

 

 

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