La Pizzeria Capri sceglie la qualità più che la quantità: ingredienti selezionatissimi, abbinamenti originali e una cura dei dettagli che fa di ogni pizza un’esperienza
Venezia Napoli 1-1. Un pareggio atteso da tempo, da quando, cioè, i turisti richiedono a gran voce “O sole mio” ai gondolieri, a scapito del ricco repertorio autoctono.
Il goal è stato segnato da un pizzaiolo veneziano, che impasta la pietanza tanto legata a Napoli declamando poesie in dialetto veneto. L’originale strumento di promozione è un’idea di Damiano Visentin, il poeta della pizza che, insieme alla sorella Barbara, ha inaugurato la Pizzeria Capri a Lido di Jesolo (Ve) nel 2005.
Una tradizione gestionale di famiglia la loro, cominciata dai genitori che hanno speso una vita intera “dietro al bancone” iniziandoli al mestiere. Lavoro che hanno appreso molto bene, visto che il loro locale è tra i più frequentati della località balneare, durante tutto l’arco dell’anno.
E, a Jesolo, superare la stagionalità non è una passeggiata perché, se il target estivo si compone per il 70% di turisti, d’inverno bisogna saper conquistare il pubblico del posto, accontentando un tipo di clientela molto variegata, oltre a fidelizzare le facce nuove che si concentrano nei weekend.
Stile slow
Alla base del successo c’è una com- plessa combinazione di elementi, che parte dalla scelta della location, in una zona frequentata del litorale, ma è immune dalla frenesia del centro e quindi più affine allo slow style delle lievitazioni e al motto “senza fretta e senza artifici” sottotitolo dell’insegna.
Spazio anche alla ludoteca
Se il nome Capri rispetta la storia del locale, iniziata nel 1969, il restyling curato principalmente da Barbara dà ai due piani un’interpretazione easy, informale e colorata, in un continuo divenire. L’esigenza di adattare un ambiente storico ma datato al gusto attuale, ha portato a creare spazi dall’atmosfera familiare, con le pagine dei libri che si leggono sui piani dei tavoli in legno, decorati con la tecnica del découpage.
Qui gli artisti sono di casa
Ogni tavolo è dedicato agli artisti preferiti dei fratelli Visentin, come Isabel Allende, Alda Merini e Marco Paolini. La cultura e l’arte costituiscono dunque il tema portante del Capri, che dispone di una biblioteca/ludoteca e presta le sue pareti a fantasiosi artisti. Bar e sala sono guidati dalle tre donne dello staff, in costante comunicazione con un’autentica fucina creativa, l’animata postazione di Damiano.
L’offerta, focalizzata sulla pizza, ne esalta ogni singolo aspetto, dedicando grande attenzione agli impasti, frutto di lunghe lievitazioni, che utilizzano solo farine macinate a pietra, semi integrale di grano tenero del Molino Quaglia e bio italiana di grano tenero e grano duro, da mulini piemontesi e abruzzesi.
Il menù, riscritto a mano ogni mese, racconta 30-40 pizze al massimo, punta su stagionalità, scelte bio, prezzi ragionevoli (da 4,50 a 12,50 euro) ed è suddiviso in aree tematiche che hanno per item ingredienti Dop di grande caratura, quali la burrata pugliese e la bufala campana, il pecorino romano, la ‘nduja calabra e la casatella trevigiana. Poi si passa a PizzArt, la sezione che sceglie le materie prime dall’orto di stagione, abbinandole a salumi e formaggi d’elezione, artigianali ed esclusivi. Le pizze Bio in Terra sono preparate solo con ingredienti bio, dall’impasto alla farcitura.
Due specialità altovendenti
Tra tutte, le specialità più richieste sono due: la pizza burrata, pomodorini semisecchi e Parma 20 mesi e la tradizionale pomodoro, bufala campana e olio extravergine d’oliva al basilico fresco. Due gli chef nella cucina, che integra la carta con piatti a base di pesce, dall’antipasto alla frittura mista, e di carne sempre con ingredienti selezionati e di qualità. Il menù si chiude sull’Antologia del Bon Bevar, con una serie di bevande particolari, i vini dell’azienda Crodi di Combai (Tv) e le birre artigianali del Birrificio Trevigiano di Vascon (Tv). Uno degli abbinamenti più interessanti sposa la birra bionda rifermentata con la pizza con il Brie de Meaux, i porcini freschi e il prosciutto di Cormons (Go).
I fratelli Visentin commentano con entusiasmo la scelta di proporre l’alta qualità in ogni sua forma, sottolineando comunque che, al di là dei costi per le materie prime, tale decisione comporta la necessità di individuare il giusto equilibrio tra regole alimentari e di mercato e disponibilità di tempo da dedicare a test e ricerche.
Dal giornalino alla card
Una filosofia vincente, come testimonia il nuovo pocket magazine bimestrale, autoprodotto e realizzato insieme allo studio Spazio Sputnik: 6 pagine tutte dedicate alla pizza, con spassosi retroscena e consigli alimentari ed ecosostenibili.
Il giornale, in formato cartolina, si aggiunge al dinamico account Facebook, al passaparola e alla Capri Card che, con il metodo della racconta punti, affilia clienti con regali “eticamente” selezionati. Eventi e degustazioni arricchiscono il calendario invernale con “DiVino in Pizza”, incontro tra pizza, vino e storia realizzato con l’Enoteca Zona d’Ombra, e il Pasta Madre Day. Le principali novità della bella stagione riguardano l’introduzione di nuove farine e l’ampliamento della collezione di birre.