Trattorie di mare, questione di famiglia

Ritrovarsi ventenne in società con il padre. Succede a Simone Borrelli, chef da Zio Enzo sulla riviera calabra

La crisi non sembra aver spento l'entusiasmo di Simone Borrelli, classe 1991, co-autore con il padre Enzo della cucina di Zio Enzo in contrada Macchia ad Acquappesa (Cs), comune costiero che conta appena 2.000 abitanti distribuiti su quattro nuclei abitati: il Casale, la Marina, le Terme Luigiane e Intavolata.
Da queste parti la depressione è palpabile, al di là di qualsiasi spread. Eppure Simone mantiene ancora quel sorriso arrogante che l'età gli permette, l'entusiasmo e la voglia di fare. Caratteristiche che lo hanno contraddistinto anche da bambino, quando bazzicava la cucina di nonna Immacolata, titolare della vecchia insegna con annesso tabacchi inaugurata nel '59.
Il sorriso non l'ha perso nemmeno quando i lavori della SS18 hanno deviato traffico e turisti da quello che allora era il Ristorante Pizzeria Il Tirreno e il nostro giocava a far roteare i dischi di pasta più in alto possibile.

Nuovo assetto societario

Poi la decisione di uscire dalla mischia delle tante pizzerie della costa e di dedicarsi a una cucina di mare essenziale e senza fronzoli per appassionati e cultori. Una scelta coraggiosa pagata, sulle prime, a suon di coperti persi e di incassi ridotti all'osso e che solo una gestione oculata ha permesso di sostenere. Quindi il cambio di insegna, quel nome che richiama l'atmosfera familiare che si respira qui ma nulla toglie alla professionalità dei processi produttivi, e l'inserimento di Simone in società.

Occorre smarcarsi dalla concorrenza delle pizzerie

Diplomato alla scuola alberghiera, oggi il nostro imprenditore in erba divide il suo tempo tra la cucina e gli studi universitari. Tuttavia non sembra accontentarsi del ruolo di comprimario. Ha ristrutturato in prima persona la vecchia terrazza sul mare per farne una sorta di privé per aperitivi ed eventi (occasioni di consumo non scontate da queste parti).
Morbide tende e tovaglie in delicati toni pastello hanno preso il posto dei classici quadrettoni da pizzeria nel dehors vista mare. E in cucina hanno fatto il loro ingresso fry top e macchine per il sottovuoto. Investimenti non da poco per uno stagionale.

Il valore del menù raccontato

Il menù del giorno è dettato dal pescato notturno: scorfani, ricciole e saraghi la fanno da padroni accanto ai gamberoni che arrivano dal vicino porto di Cetraro. Renata Ufkir, compagna di Enzo, ha il compito di raccontare alla clientela le specialità del giorno. E quando la pesca non dà i suoi frutti o le quotazione del mercato salgono troppo, c'è sempre a disposizione il tonno, che Simone ed Enzo lavorano durante l'inverno, insieme alle tante conserve di casa, i capocolli e le sopressate da animali allevati in proprio.

Prossima tappa, come ci assicura lo stesso Simone, sono il sito Internet e la pagina Facebook, perché fare bene non basta, occorre comunicarlo. Anche se il fatto che un ristorante non sia in rete lascia a noi, per una volta, il sapore della vera scoperta.

Lascia un commento

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome