Un viaggio e una pandemia. Durante il primo, a Valencia, è venuta l’idea di aprire un wine&tapas bar a Roma, durante la seconda è maturata la determinazione per compiere il grande passo.
È nato così, a un passo da Piazza Navona, Untitled 53, un locale senza titolo, ma con tanta personalità, dove l’invito è di assaggiare più pietanze possibile, con la filosofia del “para compartir” a farla da padrona.
Le anime del progetto
Le due anime del progetto sono la giovane chef Cecilia Moro e la sua compagna d’avventura Mariangela Castellana, grande appassionata di vino, alla prima esperienza importante alla guida di una sala. Romana di nascita, Moro è un po’ contaminata come molti romani: origini pugliesi e una piccola percentuale orientale nel sangue (a cui vanno aggiunti i tanti suoi viaggi).
La tradizione giudaico-romanesca
Il risultato è una cucina in cui la tradizione giudaico-romanesca è la base, ma le influenze dei luoghi visitati e delle esperienze nelle varie cucine dove Cecilia ha lavorato arricchiscono ricette tradizionali rendendole uniche. Ecco che i meravigliosi plin al fazzoletto, imparati alla corte di Ugo Alciati, si sposano con la cucina romana grazie al ripieno di salsa all’amatriciana.
Poi ecco i ravioli cinesi, ma ripieni di coda alla vaccinara, oppure il carciofo alla giudia impreziosito con tè Matcha e salsa aiolì. E tutto, tranne le paste, può essere servito in versione “morsi e morsetti”, ovvero tapas.
Bella la carta dei vini che beneficia delle ricerche di Mariangela fra cantine di nicchia e produttori del territorio e non.