Acqua, fine dining di mare in riva all’Olona

Acqua restaurant
A Olgiate Olona, in provincia di Varese, Acqua è un'insegna che unisce convivialità e cucina contemporanea di pesce. Sotto la guida dell'executive chef Alessandro Menoncin

VARESE. Per la famiglia Possoni, ristoratori di lungo corso, il legame con la cucina di mare ha una storia quarantennale in quel di Olgiate Olona (Va), dove il titolare Pino ha fondato il Ma.Ri.Na nel ’73, e ricevuto la stella Michelin nel ’97, detenendola tutt’oggi. La novità risale a meno di un anno fa quando Davide Possoni - fino a non molto tempo fa responsabile sommelier del ristorante di famiglia - ha deciso di inaugurare un ristorante tutto suo, insieme all’amico e socio Andrea Marcella.

Il luogo è sempre Olgiate Olona; il tema portante del nuovo locale, che ha aperto i battenti lo scorso giugno è la cucina di pesce, con un’insegna che dice già tutto: Acqua Restaurant (aperto solo a cena salvo la domenica, quando il servizio è anche a pranzo). L’idea dei due soci è quella di puntare su una cucina di pesce gourmet, contemporanea e innovativa, all’insegna di un claim che recita: “immergersi nel gusto”, ovvero puntare a offrire all’ospite un’esperienza multi-sensoriale, che ruota attorno a tre elementi fondamentali: ambiente, menu, servizio.

Ristorante, suites e teca bioclimatica

L’ambiente, in primis: il ristorante è situato all’interno di una struttura che in qualche modo richiama la forma di una nave (e che al piano superiore vedrà l’allestimento di tre suites). La sala, dall’atmosfera ricercata, è suddivisa in vari spazi, caratterizzati da ampio uso di materiali naturali come legno, pietra e acciaio. L’ambiente principale è caratterizzato da una scenografica teca bioclimatica in vetro, al cui interno vivono varie tipologie di piante tropicali; non manca poi la Chef Table e una Secret Room, per pochi intimi e con accesso riservato. Quanto alla cucina, il pesce - per lo più mediterraneo, ma non mancano ad esempio le aragoste dal Sudafrica o le capasante dall’Atlantico - è il fulcro del menu, che mira a ricette dove lavorazioni “semplici” mettono in luce il valore della materia prima, mentre l’impiattamento fine dining la valorizza ulteriormente. Tra le portate più apprezzate, oltre alle crudité di pesce ci sono ad esempio il Polpo saltato con crema di patate e topinambur e la Tartare di aragosta con pomodori confit, dressing all’aceto balsamico e grani di senape.

Oltre alla carta, due i menu degustazione (5 portate a 110 euro o 7 portate a 140 euro). A guidare la cucina l’executive chef Alessandro Menoncin, 34 anni, con alle spalle esperienze di tutto rispetto (fra cui Antica Corte Pallavicina, Bulgari Hotel Londra, Rivea di Alain Ducasse, Astrid y Gaston di Gaston Acurio a Lima). Quanto ai vini, una passione per i due titolari Davide e Andrea, la cantina a vista conta ben 700 etichette italiane ed estere. Se l’obiettivo quotidiano è accogliere il cliente in una appagante food experience, quello più a medio termine è puntare a diventare una meta gastronomica gourmet per Varese e dintorni.

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