Delight, dove la trattoria lombarda trova una veste moderna

DELIGHT
Nell'hinterland milanese lo chef Fabio Zanetello propone una cucina lombarda e milanese, rivisitata in veste attuale e coniugata con ingredienti da tutto il mondo

Nel centro di Corbetta (Mi) nasce Delight, un ristorante (25 coperti) con l’ambizione di distinguersi fino a diventare una meta gourmet per milanesi e non. Ambizioni che hanno fondamento innanzi tutto nella cucina dello chef Fabio Zanetello, originario proprio di Corbetta, che dopo anni da globetrotter e consulenze è tornato “alla base” con una precisa proposta gastronomica: rivisitare le vere ricette della tradizione milanese con le tecniche più innovative di cucina e con il tocco nuovo di spezie e ingredienti provenienti dall'altra parte del mondo, scoperti e apprezzati nei tanti viaggi dello chef.

Largo alla fantasia

In carta, tre menu degustazione da 5 portate (terra e mare) o da 7 (a mano libera dello chef), con piatti dai nomi divertenti. Ad esempio Di solito è dolce, un antipasto di Cheesecake di stracciatella e composta al pomodoro; o Un milanese al mare, ovvero Risotto allo zafferano con “ossobuco” di calamaro ripieno di salsa pearà; o ancora Un taglio giapponese, dove il tagliolino all'uovo con porcini è abbinato al fungo shiitake e alla soia. O il dessert Era una torta di mele, che si ispira alla classica torta della nonna ma diventa una versione a semifreddo, accompagnata da una salsa al cioccolato bianco, mirtillo e crumble di Parmigiano. Ricette dai sapori a volte complessi, che non rinnegano nei gusti la tradizione, ma sanno interpretarla in modo nuovo, anche con una certa attenzione agli aspetti salutistici (lo chef ad esempio dichiara di usare sempre pochissimo sale nei suoi piatti); piatti che Zanetello elabora sotto gli occhi del cliente, nella spaziosa cucina a vista (Angelo Po) che si affaccia sulla sala. Nei ruoli chiave da Delight, oltre allo chef (che fa parte dell’Associazione Professionale Cuochi Italiani Apci), il patron Davide Corvino a occuparsi della sala e Christian Marcone come sommelier (in precedenza in ruolo al ristorante stellato D'O di Davide Oldani). L’ambientazione è inclusiva e accogliente: tavoli rettangolari in legno naturale si alternano ad altri in marmo bianco di Carrara; specchi, lampade ed un grande lampadario centrale generano giochi di luce e hanno ispirato il nome stesso del ristorante. E per il cliente che avesse bevuto un bicchiere in più, c’è anche la possibilità, al piano superiore, di prenotare e pernottare in una delle tre camere nuove di zecca, dotate di ogni comfort.

Il dessert Era una torta di mele
Il dessert Era una torta di mele
...Anta sfumature di polpo
...Anta sfumature di polpo
UN MILANESE AL MARE
Un Milanese al mare

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