Nell’arco di appena un anno e mezzo ha inaugurato prima a Perugia, poi a Firenze e Milano, grazie ad un’idea diversa dal solito, con la quale si riesce a fare business aiutando anche la natura. Si chiama Gesto, di proprietà della giovane Martina Lucattelli, perugina di nascita. “Gesto, fai il tuo”, questo lo slogan, fa parte di quel raro ventaglio di ristoranti eco sostenibili dove si cerca di abbattere, almeno in parte, gli impatti ambientali causati da questo tipo di attività, come i consumi energetici e idrici e la produzione di rifiuti. Ecco quindi palesarsi, all’interno di questo terzetto di locali, un’attenzione particolare all’allestimento, dove tutto è riciclato, dai tavoli, agli scaffali, fatti con legno di vecchie impalcature, fino alle sedie in ferro battuto scovate nei mercatini dell’usato.
Ma questa è solo una minima parte della filosofia eco friendly di Gesto: qui, infatti, le posate sono in legno, o in amido di mais, per chi non ama le prime, i tovaglioli in carta riciclata e la comanda è presa direttamente dai clienti, che sono invitati a scrivere su una lavagnetta ciò che desiderano, consegnarla alla cassa e attendere di essere serviti. In questo modo c’è un netto risparmio sul personale, ma non soltanto: la lavagnetta, infatti, diventa anche piatto sul quale sono servite le pietanze, grazie all’utilizzo di una pellicola alimentare su cui poggia il cibo, che fa da protezione.
A Firenze, ad esempio, il locale grazie a questo sistema ha la possibilità di accogliere 80 clienti con una squadra solo di otto persone di cui due in sala, due al bancone e quattro in cucina. Il risparmio, però, non si ferma qui, ma si palesa anche nelle pietanze: le portate, infatti, hanno porzioni più ridotte rispetto alle normali, così che lo spreco del cibo è ridotto al minimo. «Sono cresciuta in una famiglia - ci racconta Martina - in cui niente deve essere sperperato. Seguendo il prezioso insegnamento dei miei genitori, ho voluto creare un ristorante che seguisse proprio questi principi. È per questo che prediligo porzioni più piccole rispetto alla media ed è così che diventa rarissimo trovare avanzi nei piatti».
Nel menu le portate, che non sono tapas, come Martina tiene a precisare, vanno dai 3 euro fino a un massimo di 5 euro. Non sono tante, ma piuttosto sfiziose e si rifanno ad un concetto di cucina fusion gourmet: si può optare, ad esempio, per i nuggets di pollo, il crudo di manzo, il falafel di fagioli neri, salsa pachino e cumino, oppure per il pesce, come il baccalà, cornflakes, pomodorini e rucola, o, ancora, il club sandwinch di salmone e guacamole.
Vegeteriani e vegani possono orientarsi tra 5 o 6 portate, anche per ciò che riguarda i dolci.