Di alghe o legumi è la pasta del futuro

Il pastificio Andriani a Gravina (Ba) investe in innovazione. E sposa la produzione di pasta gluten free, a base di legumi o con alga spirulina, coltivata a km zero

Un pastificio come tanti altri nel Sud-Italia, poi un bel giorno l’illuminazione: perché fare quel che fanno tutti, se si può puntare su qualcosa che non fa nessuno? Ed ecco che il pastificio della famiglia Andriani di Gravina in Puglia investe tutto nel senza glutine. Scommessa riuscita, perché oggi questa azienda delle Murge è una delle realtà italiane più importanti nel settore innovation food.

Era il 2001 quando è stato messo a punto il processo di pastificazione ed è sempre all’inizio del millennio che si è iniziato a guardare al gluten free. Alla guida del pastificio di famiglia c’era Felice Andriani, che lascerà l’azienda nelle mani dei figli Michele e Francesco nel 2007. Dieci anni dopo il passaggio di consegne dal padre ai figli, Andriani si è consolidata sul mercato diventando Spa e superando nel 2019 i 65 milioni di fatturato e i 150 dipendenti.

«Oggi Andriani, con il brand Felicia, è il 2° player nel comparto della pasta senza glutine nella Gdo italiana, tra i brand più performanti del mercato grazie ad un ottimo trend di crescita delle vendite. Stiamo valutando l’ingresso in altri canali distributivi e, in riferimento al canale Horeca, in collaborazione con l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo è attualmente allo studio una ricerca focalizzata su prodotti specifici per il settore», sottolinea Francesco Andriani, vice presidente e ad dell’azienda.

Healty food

L’healthy food è il core business di Andriani, che fra le paste a base di legumi (come lenticchie, ceci, piselli) e quelle a base di cereali (grano saraceno, avena, riso integrale, Teff, ecc.) conta 5 linee di produzione, 12 di confezionamento e una capacità produttiva di 30mila tonnellate l’anno di pasta allergen free. Ovvero 18mila pacchi di pasta ogni anno, dei quali l’8% sono confezionati con i brand proprietari pasta Felicia e Biorì per le paste di riso. I suoi prodotti sono non solo per il mercato nazionale, ma viaggiano in più di 50 Paesi in tutto il mondo.

D’altra parte, Andriani è l’unico pastificio italiano 100% allergen free con molino multi-grain integrato tra i più grandi d’Europa e si è dotata, prima al mondo, dell’essiccatoio Ecothermatick, sistema rivoluzionario per la produzione di pasta lunga che permette di razionalizzare le formulazioni in favore di migliori risultati in termini di gusto e consistenza del prodotto e, contestualmente, di un maggior contenimento energetico.

La sostenibilità è uno dei temi caldi per l’azienda, tanto che l’ultimo progetto presentato è un impianto di recupero delle acque che alimentano la coltivazione di alga spirulina, un super food che da qualche anno è entrato nelle cucine degli chef. È solo uno dei passi compiuti da Andriani per raggiungere l’obiettivo della carbon neutrality entro il 2025.

Filiera sostenibile

Inoltre dal 2017 hanno avviato un progetto di filiera sostenibile per i legumi, che poi diventano ingredienti delle loro paste.

«Garantiamo alle aziende agricole aderenti alla filiera sostenibile di legumi il know how operativo e tecnologico necessario per ottimizzare i disciplinari di coltivazione e allinearsi ai criteri di sostenibilità», spiega Francesco Andriani. Con questo progetto hanno già raggiunto i 5mila ettari di terreni dislocati soprattutto fra Puglia e Basilicata e puntano a raggiungere quota 10mila entro il 2023. Sempre nel solco dell’healthy food, la novità più recente è il progetto dell’alga spirulina, in collaborazione con Apulia Kundi, una start up pugliese che ha puntato tutto su questo superfood. Ce lo descrive nell’intervista Michele Andriani, presidente e amministratore delegato dell’azienda.

 

L'intervista a Michele Andriani

Cosa rappresenta per voi il progetto con l’alga spirulina?

È solo l’ultimo atto del nostro impegno per l’ambiente. Le aziende della filiera agroalimentare impattano sul pianeta tanto quanto l’industria pesante. Da parte nostra c’è la consapevolezza del fatto che il sistema così come è stato pensato e ideato non ha possibilità di reggere, siamo già in fase di collasso. Per questo facciamo tutto ciò che è in nostro potere per ridurre questo impatto energetico.

Come funziona l’impianto?

Noi fungiamo da acceleratore di impresa per Apulia Kundi, la società che produce alga spirulina bio, che ha collocato le sue vasche di coltivazione accanto al nostro stabilimento. In pratica per alimentare l’impianto di Apulia Kundi si riutilizza l’acqua di risulta del processo di produzione della pasta, dopo averla purificata. Recuperiamo così ogni giorno l’acqua di 185 docce o di un grattacielo di 20 piani.

Poi l’alga spirulina torna nella pasta Felicia: un progetto di economia circolare a tutto tondo.

Sono molteplici le qualità benefiche di quest’alga, per questo, essendo posizionati nel mercato dell’healthy food abbiamo pensato che fosse una buona idea lanciare una nuova linea con alga spirulina. Per ora spaghetti, ma abbiamo pensato anche a formati di pasta corta come i fusilli.

Un assist anche al mercato del fine dining che ha scoperto da qualche anno questo ingrediente.

Difatti per il lancio abbiamo coinvolto un giovane chef del territorio, Giovanni Cifarelli, e collaboriamo spesso con esponenti di alto livello della ristorazione, per lo più pugliesi, tra i quali gli chef Daniele Caldarulo di Bari, Massimo Buono di Altamura e Peppe Zullo, il cuoco contadino di Orsara di Puglia.

 

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