Padova: lo chef Luca Martin porta due piatti-pittura alla Biennale di Street Art

street

Arte e cucina sempre più vicine, legate dal motore comune della creatività.
Sulla base di questo postulato, Luca Martin, giovane chef de “Il Desco” di Padova, ha sviluppato il concept dei due nuovi piatti dedicati alla Street Art e destinati a entrare nella carta del ristorante padovano. Si tratta di un Risotto alla clorofilla di prezzemolo con gamberi freschi dell’Adriatico e del nuovo Ink Burger 2019. I piatti sono stati presentati a Super Walls 2019, il primo festival sostenibile interamente outdoor dedicato alla Street Art che si è da poco svolto tra Abano Terme e Padova e che ha coinvolto 12 artisti italiani e 4 artisti francesi, all’opera su 20 muri di grandi dimensioni.

Il risotto è stato realizzato con il Grumolo delle Abadesse, un riso vicentino presidio Slow Food, e per decorarlo è stata usata una speciale mascherina in silicone che ricalca le forme della razionalità geometrica tipica delle opere dello street artist padovano Joys, apprezzato a livello internazionale per la sua personale interpretazione del lettering.

Quanto all’Ink Burger, è fatto con Nativa Gran Carne by Fattoria alle Origini e pane preparato con farina Petra Molino Quaglia macinata a pietra. A conferirgli origininalità cromatica è una Rosa di Radicchio di Chioggia Igp julienne, accompagnata da cipolla caramellata e fromages de chèvres.
In entrambe le proposte è stato usato colorante alimentare azzurro: è l’omaggio alla nuance utilizzata da Joys per l’opera eseguita sulla facciata della sede di InfoCamere in Zona Industriale a Padova.

«La mia filosofia di cucina è orientata alla ricerca e riscoperta della tradizione veneta. – ha detto Luca Martin - Cucinare per me è sentire il richiamo dei luoghi del nostro territorio: il profumo del mare, delle montagne, delle campagne, di casa».

Lo spirito di Super Walls 2019 è di mettere l’arte al servizio della riqualificazione del territorio urbano e suburbano grazie all’utilizzo di colori capaci di purificare l’aria. I 16 artisti italiani e francesi impegnati nel dipingere 20 muri di grandi dimensioni tra Abano Terme e Padova hanno sfruttato la tecnologia italiana Airlite, le cui pitture, attivate dalla luce hanno la capacità di purificare l’aria depurandola dall’88,8% dagli agenti inquinanti, neutralizzare gli odori, eliminare il 99,9% dei batteri, prevenire le muffe, respingere la polvere e lo sporco e ridurre i costi energetici fino al 50%. Le opere d’arte così realizzate si trasformano in un ideale bosco diffuso che riossigena la città: ad ogni metro quadro di pittura corrisponde un metro quadro di foresta.

 

Lascia un commento

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome