I vini e i nuovi progetti di Genagricola

 

I piatti dello chef Elio Sironi abbinati ai suoi vini di punta. Così Genagricola ha voluto presentare alla stampa, nella cornice glamour di Ceresio 7, nel cuore di Milano, le sue novità in fatto di produzione vinicola. A partire dalle prime bottiglie di Costa Arente, la
tenuta acquisita in Valpolicella a fine 2015, con l’obiettivo di creare un Amarone di altissimo livello, di cui è stato presentato in anteprima il primo nato, il Ripasso 2016, ancora appassito e vinificato in una cantina non di proprietà, in attesa della nuovissima e ipertecnologica struttura entrata in funzione solo quest’anno con il millesimo 2018. È stato l’enologo Giovanni Casati, nuovo responsabile della Funzione vigneti e cantina della Divisione Vinicola di Genagricola a spiegare la filosofia di questo vino, assai meno sciropposo e “piacione” di altri prodotti concorrenti che oggi vanno per la maggiore, e perfettamente abbinato a un filetto di Sorana (giovane bovina che non ha ancora figliato) con spinaci e zucca. «Si tratta – ha detto Casati – di un’anticipazione della direzione che vogliamo prendere per il nostro futuro Amarone, la cui prima bottiglia non sarà disponibile prima del 2020». In alternativa, al filetto di sorana è stato proposto in abbinamento anche l’Albarossa Piemonte Doc 2016 di Bricco dei Guazzi, altra tenuta di punta di Genagricola.

Albarossa

«L’Albarossa – ha spiegato Casati – è un vitigno riscoperto in Piemonte, di cui siamo i più grandi produttori al mondo, pur con soli 6 ettari coltivati . Ma crediamo talmente nelle potenzialità dell’Albarossa da aver investito e provveduto all’impianto di ulteriori 2 ettari». Il vino degustato è davvero potente, eppure piacevole, già libero dall’eccesso di tannini anche solo dopo due anni dalla vendemmia, ma di sicuro promettente anche in vista di lunghi invecchiamenti.
Tra gli altri vini proposti durante il pranzo curato da Elio Sironi, il Torre Rosazza Blanc di Neri, metodo classico a base di Schioppettino 100%, e il Prosecco Doc Millesimato 2017 di Tenuta Sant’Anna sono stati abbinati al finger food di aperitivo, mentre la battuta di ricciola, puntarelle, alici e pepe rosa ha visto l’accompagnamento dello Chardonnay Piemonte Doc 2017 di Bricco dei Guazzi e della Ribolla Gialla Cof Doc 2017 di Torre Rosazza.

Investimenti

Durante l’incontro è intervenuto anche l’amministratore delegato di Genagricola, Alessandro Marchionne, che ha sottolineato gli investimenti compiuti dal gruppo, di cui la parte vitivinicola copre soltanto il 5% della produzione. «Nell’ultimo triennio – ha detto Marchionne – abbiamo messo in campo più di 7.000 ore di formazione in prevenzione dei rischi dei nostri operatori investito un milione di euro nella sicurezza di impianti e macchinari e nel progetto Uomo a Terra che, attraverso smartphone in dotazione agli uomini che lavorano nelle tenute, monitora il loro stato di salute per prevenire incidenti in campo». Importanti anche gli investimenti in tecnologie di agricoltura 4.0, come stazioni meteorologiche connesse, sistemi predittivi a supporto delle decisioni e mappature con analisi chimiche dei terreni per attuare tecniche di agricoltura di precisione.

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