Quattro idee per salvare le feste (e tre per prepararsi a riaprire)

È possibile riuscire ad incassare facendo zero coperti? I suggerimenti dell'esperto per non "darla per persa". I pensieri da fare e le azioni di pianificare per programmare la riapertura

salvare le feste

Cercare di parare il colpo: è l'unica possibile strategia da mettere in atto per queste festività amputate negli affetti e negli affari dal Coronavirus e dalle conseguenti regole per cercare di limitare il contagio. Inutile rimirare il calendario per contare e ricontare quanti possibili giorni di (super)lavoro sono stati cancellati (davvero tanti!).

Lorenzo Ferrari
Lorenzo Ferrari, fondatore di Ristoratore Top

Cosa fare, allora? Lorenzo Ferrari, fondatore di Ristoratore Top, ha messo giù una serie di possibili azioni per limitare i danni e porre le basi di un futuro sviluppo del business. Eccole:

  1. Menu perfetti per delivery e take away

    Il delivery e il take away hanno dato un po' di ossigeno a molte attività di ristorazione. Senz'altro sono una strada da percorrere: «Occorre studiare delle proposte che siano adatte a essere consegnate e consumate a casa. Inutile pensare ai propri cavalli di battaglia se siamo certi che il trasporto e la consegna li renderanno inguardabili e/o immangiabili. Meglio allora proporre dei semilavorati che le persone a casa possano senza fatica rigenerare o completare: un arrosto da riscaldare o delle cotture sottovuoto a bassa temperatura da rigenerare. Oppure della pasta fresca consegnata cruda con il condimento a parte da aggiungere».

  2. Vendita di "chicche"

    Sono in molti i ristoratori che hanno in casa delle eccellenze che i loro clienti non riescono a trovare altrove: salumi fatti da piccoli produttori, bottiglie prestigiose, ingredienti di qualità. Magari comprati in previsione delle feste e ora rimasti in giacenza: «Organizzate un servizio di vendita delle vostre chicche - afferma Ferrari -: tirate fuori i gioielli che avete nelle cantine e proponeteli. Fate una mailing ai vostri migliori clienti proponendogli queste eccellenze, anche sotto forma di ceste regalo. Fate accordi con un corriere in modo da poterle spedire in tutta Italia e anche all'estero».

  3. Merchandising

Il merchandising può essere un modo per mantenere viva la memoria nella testa del cliente: «Non occorre più pensare a investimenti importanti: ormai ci sono diverse aziende che producono merchandising on demand, anche per quantità contenute. Pensate a oggetti che vi possano caratterizzare, ricordare e avere una utilità per i clienti: borracce o thermos plastic free, accessori per il servizio e conservazione del vino ecc. Che possono diventare degli oggetti regalo per i vostri clienti. Magari anche l'amaro con il vostro brand».

4. Gift card e dintorni

Il desiderio di tornare al ristorante che gli italiani hanno dimostrato in estate (e ogni volta che ne hanno avuto la possibilità) è un patrimonio prezioso su cui investire: «Si può pensare a gift card, a cene regalo o a pacchetti esperienziali acquistabili in anticipo e utilizzabili quando sarà possibile. Un modo per tener vivo il ricordo, per promuoversi e per dare un po' di ossigeno alle casse».

Prepararsi a ripartire

Un pensiero che non può mancare è quello legato alla riapertura, pur nell'incertezza circa i tempi. Il suggerimento è di pensare e pianificare già ora le mosse da fare. Tre i suggerimenti di Ferrari: «Quando sarà il momento, avvertite tutti i clienti che state per riaprire, magari con una proposta di menu o sottolineando le novità. Se non l'avete ancara fatto, approfittate per sistemare la vostra mailing list. Siate chiari sulle regole, qualsiasi saranno: massimo tot persone non conviventi, chiusura alle ore, distanziamento. Eviterete problemi, discussioni e necessità di spiegare dei no. E, infine, pensate a un incentivo, un qualcosa da offrire a ogni cliente la prima volta che tornerà da voi: è un segnale di attenzione che i clienti apprezzeranno molto. E potrà essere quello che lo farà scegliere di venire da voi invece che da un'altra parte».

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