La forma più comune di evasione fiscale è il mancato rilascio di ricevute fiscali o scontrini alla clientela. Ma gli addetti ai controlli hanno sviluppato strumenti sempre più efficaci per verificare se un’attività fa le cose in regola
Gli agenti o funzionari che si occupano dei controlli sul campo si muovono con istruzioni specifiche, chiamate “metodologie di controllo”, che indicano come e cosa controllare in caso di accessi e verifiche. La loro applicazione è lasciata all'intelligente discrezionalità del verificatore: quanto indicato in una metodologia, quindi, può essere usato anche per verificare attività similari. Così alcune modalità di controllo per le rosticcerie e pizzerie al taglio, per esempio, possono essere applicate anche per i ristoranti e le pizzerie al tavolo.
Assumono particolare rilevanza sia le caratteristiche del locale per struttura e dimensioni (si distinguono esercizi medi, piccoli e stagionali, pizzerie, ristoranti specializzati in banqueting, grandi ristoranti con o senza pizzeria, trattorie a menù fisso ecc.), sia la sua notorietà.
Modus operandi
Inizialmente vengono acquisite le informazioni di carattere specifico sull'attività del contribuente, sulle caratteristiche e sull'andamento del settore in sede locale, nonché sui fattori che possono aver condizionato i flussi di clientela, raccogliendo presso gli enti turistici locali le informazioni sulle manifestazioni più importanti e presso la Siae e il web quelle sulle manifestazioni svoltesi all'interno del locale.
Si possono poi disporre piantonamenti esterni o interni anche a intervalli di tempo per verificare l'affluenza e confrontarla con scontrini o ricevute emesse.
Le indagini finanziarie
I controlli bancari sono considerati uno strumento molto incisivo per l'esame della posizione fiscale del contribuente: si ricorre all'analisi delle comunicazioni dei movimenti sul conto corrente in presenza di indizi di evasione o quando esistono significativi divari tra il volume d'affari dichiarati e i redditi determinati in base agli studi di settore, alle metodologie e a quanto fondatamente attribuibile al contribuente sulla base delle condizioni di esercizio dell'attività, della sua potenziale capacità reddituale, della consistenza del suo patrimonio o di altri elementi di valutazione (es.: redditometro).
L'indagine può coinvolgere anche altri soggetti sospettati di essere intestatari di comodo di conti riferibili al contribuente (interposizione del soggetto terzo) o di cui il medesimo abbia comunque la disponibilità.
La principale forma di evasione adottata nel settore è l'occultamento dei corrispettivi, grazie anche al rapporto diretto che si ha con il cliente.
In realtà, le modalità di evasione più frequenti sono quattro:
1. Riduzione dei ricavi. Gli acquisti sono tutti contabilizzati, ma parte dei ricavi non viene dichiarata grazie al mancato rilascio del documento fiscale o dell'emissione per importi inferiori a quelli reali. L'occultamento delle vendite produce una sproporzione fra il fatturato teorico e quello dichiarato. I verificatori, quindi, potranno rilevare percentuali di ricarico inferiore a quelle reali o una sopravvalutazione delle rimanenze finali (per avere un risultato d'esercizio “credibile” l'impresa può “ovviare” agli squilibri tra acquisti e vendite registrati “gonfiando” il magazzino).
2. Mancata registrazione di documenti fiscali emessi. È facilmente riscontrabile: si confrontano i corrispettivi registrati e i progressivi del registratore di cassa, si sommano le ricevute fiscali emesse o si verifica la mancanza di alcuni bollettari.
3. Riduzione dei ricavi e di correlati acquisti (cessione in “nero” di acquisti non contabilizzati). In presenza sia della mancata contabilizzazione degli acquisti sia dell'omessa certificazione delle cessioni, la percentuale di ricarico risultante dall'analisi delle voci di bilancio potrebbe non presentare differenze rispetto a quella effettiva. Chi la attua effettua acquisti non fatturati presso i fornitori o compra al supermercato senza richiedere la fattura o utilizzando illegittimamente per il pagamento i buoni pasto ricevuti e non contabilizzati.
4. Registrazione di spese non inerenti. Nella contabilità d'impresa vengono inserite spese non inerenti l'attività aziendale. Un caso simile, ma più grave, è la presenza di fatture per operazioni fittizie e non realmente effettuate: si tratta di un reato penale!