Il ristoratore non può rifiutare il doggy bag. Ma può chiedere un sovrapprezzo

Rimpiattino, doggy bar anti spreco
Lo stabilisce una legge della Cassazione

Il sentire comune è che sia  sia possibile e soprattutto legale portare a casa gli avanzi del ristorante, Sembra strano, ma la regola di concedere il doggy bag non sembra valere per tutti i ristoratori in assoluto. E alcuni hanno avuto da ridire al punto che la questione è approdata nelle aule di tribunale.

Il risultato di questo passaggio al cospetto del giudice è la sentenza n. 29942/2014 della Corte di Cassazione, che conferma la possibilità di portare a casa gli avanzi del ristorante in quanto già pagati col divieto ai ristoratori di negare questa possibilità.

Secondo la Massima Corte, il cliente non è obbligato a consumare tutto il cibo pagato e non è importante chi mangerà gli avanzi. La stessa sentenza, però, intima ai clienti di rispettare le esigenze del ristoratore in tema di doggy bag. Il coperto, per esempio, potrà essere addebitato anche nel caso in cui parte del pasto fosse poi portata a casa. Quindi non si può considerare il prezzo della pietanza secondo il listino proposto per le consumazioni d’asporto in quanto è stato concluso un diverso contratto.

Il ristoratore può anche richiedere il pagamento del contenitore per il doggy bag necessario a portare via gli avanzi e addebitare eventuali servizi aggiuntivi come la sistemazione delle pietanze all’interno del contenitore.
Dal suo canto, il cliente può anche portare il proprio contenitore da casa per conservare eventuali avanzi del pasto, purché siano sempre rispettati i vari prezzi imposti dall’esercizio commerciale e le norme igieniche.

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