La carica dei 300mila fa brillare la Puglia

La sala principale del 300Mila Lounge di Lecce
Il 300Mila di Lecce è lounge bar, pasticceria, bistrot e ristorante gourmet. Con un progetto di sostegno a carcerati a fine pena a completarne il profilo sociale. Artefici dell’impresa Davide De Matteis, l’executive Marco Silvestro e lo chef Stefano Carcagni

Uno, nessuno o 300Mila? Anche a non voler storpiare il grande Pirandello è difficile inquadrare o incasellare un locale come questo. Posto a due passi dal centro storico di Lecce è stato voluto - e circa un anno fa rinnovato - da un vulcanico imprenditore della ristorazione, l’ex bartender Davide De Matteis.

L’evoluzione del locale, avviato nel 2006, è avvenuta a gennaio 2021 con un cambio di sede, un accorpamento e un arricchimento della proposta. Prima d’allora le insegne erano due: il 300Mila Lounge, in una vicina strada, e il Nazionale Ristorante, che occupava parte dell’attuale superficie, oggi di 920 mq.

Una rinascita voluta

Lo chef Marco Silvestro e l’ideatore del 300Mila, Davide De Matteis, nelle cucine del Social Food Corporation, progetto di produzione di cibo artigianale che accoglie detenuti a fine pena

Essendosi, infatti, liberato uno spazio contiguo De Matteis ha pensato di far “rinascere” il 300Mila, creando un locale che è tante cose insieme e offre uno spettro d’occasioni di consumo e convivialità che attraversa la giornata, dal cornetto e cappuccino del primo mattino, lo spuntino o il pranzo light, il tè e la merenda del pomeriggio, l’aperitivo, la cena e il dopocena. 

Proposta ampia e articolata

A tanta flessibilità d’orari e momenti di consumo corrisponde una proposta che spazia dal bar nelle sue varie accezioni, passando per una cucina moderna dagli accenti fusion, in versione bistrot e/o fine dining, fino alla pasticceria della casa, un altro interessante capitolo del 300Mila. A luglio 2019, poi, De Matteis ha lanciato il Social Food Corporation, un progetto che arruola detenuti a fine pena in una linea di produzione dedicata a pasti, prodotti gastronomici e dolci, all’interno dell’ex carcere minorile di Lecce.

Spazi originariamente in abbandono, recuperati e resi agibili per la produzione artigianale di dolce e salato, tanto per il 300Mila che per vari punti vendita (come i tre Orecchietta à Porter di Roma, Bergamo e Milano, un nuovo brand di De Matteis), e, d’estate, anche per i punti ristoro dei lidi del Salento che vengono riforniti con piatti pronti di qualità e/o semilavorati. Dalla scorsa primavera a coordinare questo laboratorio “galeotto” è stato chiamato lo chef  Marco Silvestro, fino a poco prima responsabile della cucina del ristorante 300Mila, passata di mano al suo ex assistente, lo chef Stefano Carcagni. 

Social bar e restaurant

Crumble alle mele, gelato di vaniglia e frutti di bosco. Dessert del 300Mila Lounge, di Lecce

Torniamo così nel locale multifunzionale per “gustare” da vicino il suo ventaglio di proposte, come vuole questo spazio ibrido: un po’ social bar un po’ restaurant, un po’ lounge, un po’ pasticceria, un po’ negozio. E con un beverage da intenditori, a partire dalla carta dei vini, ampia e completa, per proseguire con un’offerta profondissima di whisky, gin e distilati in genere.

«Non amiamo però gli abbinamenti di cocktails e distillati con la cucina - puntualizza De Matteis - in questo ci sono poche contaminazioni, però organizziamo serate ed esperienze particolari spesso dedicate alle singole distillerie».

La mega sala del 300Mila accoglie dunque tutto: il lungo bancone, la pasticceria, le vetrine di liquori, distillati, gin e whisky e una saletta sul retro, più appartata ma a vista, dietro un vetro separatore per chi aspira a una cena riservata. 

Massima ibridazione

Parete di arte e grafica a tema nella saletta antistante ai bagni del 300Mila Lounge di Lecce

Senza limiti, senza regole, con massima ibridazione: la sera scendono le luci e lo spazio assume l’atmosfera di un locale per l’aperitivo, la cena o il dopocena, ma si può continuare a venire per un caffè al bancone, per comprare un vassoio di dolci, una specialità dell’emporio o sedersi e bere un tè, un cocktail, un calice di vino o mangiare un piatto unico salato davanti alla pasticceria. E ancora, gustare un drink con un tramezzino al salmone affumicato in casa e guacamole, mentre i vicini di tavolo potrebbero gustare tisana e dolcetti. 

Gli arredi

Questo fluire “metropolitano” si rispecchia negli arredi e nello stile del locale, pensati e in parte disegnati dallo stesso De Matteis e realizzati da artigiani locali. Nel concept visivo d’insieme assumono però rilievo gli elementi del bar - l’esperienza mutuata del bartender - dunque specchiere, cartelli Martini e Rossi, oggetti d’arte e design, tavoli di noce nazionale su misura, una parete-vetrina di whisky house, divanetti artigianali in velluto nocciola, tavoli di marmo nero marquinia.

E ancora: un’intera vetrina di gin esposta su strada e una vetrina da “museo bar” nell’anticamera dei bagni, nel sottoscala, con bottiglie storiche piene e da collezione, a partire da inizio ‘900. Infine la chicca dei veri cultori, una parete di shaker d’autore alle spalle del bar: una cinquantina, alcuni antichi e davvero prestigiosi. 

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