Ancora una volta una Maison di moda sposa la ristorazione di qualità. Grazie a Desquared, che nell’ex palazzo Enel ha creato il quartier generale e un roof restaurant con piscine gemelle. Per la Milano del futuro
Per Elio Sironi, ex chef Bulgari Hotel per molti anni, poi tornato in Sardegna per aprire il suo ristorante Madai, è arrivato il momento di ritornare a Milano.
E lo fa alla grande, nel nuovo ristorante Ceresio 7, all'ultimo piano dell'edificio che ora ospita la Maison di moda Desquared, dei gemelli italo canadesi Dean e Dan Caten.
Un locale che si caratterizza per il "lusso accessibile" (si parla di cene a partire da 50 euro), dove Sironi è deciso a proporre una cucina "semplice ma esigente", secondo le sue stesse parole.
Orario lungo
Lo chef è affiancato da uno staff di professionisti quali Marco Civitelli, Edoardo Grassi e Luca Pardini, gran “maestro” barman, oltre a una brigata di 10 persone. Elio Sironi apre al pubblico milanese e con la chance di rivoluzionare i canoni della proposta gastronomica. Un luogo che vive tutta la giornata, dalla mattina con le piscine e il lunch sui tavolini in terrazza, fino alla prima serata con l’aperitivo all’American Bar, i drinks della scuola internazionale e i twist con prodotti italiani (bitters, infusioni di erbe, aperitivi del secolo scorso). Poi la cena e il dopocena nella Cigar room con selezione di distillati “last drop” per chiudere la serata (orario dalle 10 alla una di notte).
Puntare ai classici della cucina nazionale
La scelta gastronomica è quella di puntare al recupero di grandi classici della cucina italiana, alcuni rielaborati e altri magistralmente eseguiti “a modo” secondo i migliori canoni della tradizione. Il forno a legna, fortemente voluto dallo chef, è il "cuore pulsante" della cucina, da cui escono il pane e le focacce che accoglieranno al tavolo gli ospiti, ma in cui vengono cucinati e rifiniti anche molti piatti.
Vini, una scelta soprattutto italiana
La selezione dei vini è basata sulla valorizzazione dei prodotti d’eccellenza italiani, dalle piccole realtà regionali (come le vivicolture eroiche campane e sicule) alle realtà più affermate e di risonanza internazionale (Baroli d’annata o prestigiosi Toscani), tutte legate dalla ricerca di vini da poter raccontare, scoprire e far scoprire, privilegiando dove possibile le uve storiche e più vocate per ogni regione o territorio.