Loste Café, June Collective, Apecesare, Crosta. E ora Lafa, ristorante di cucina mediorientale in veste gourmet e ultimo nato, in ordine di tempo, a Milano Certosa District, un vasto progetto che porterà alla riqualificazione di un'ampia area che include (e sempre più includerà) spazi commerciali, terziario e un vero e proprio Food District. Che sta prendendo forma. E che forma.
Vincenzo Giannico, direttore generale di RealStep, artefice del processo di rigenerazione che sta interessando l’area, è primo protagonista del progetto. Al suo fianco c'è poi la "coscienza" gastronomica dell'impresa, cioè Hippolyte Vautrin, ben conosciuto sulla scena milanese per i suoi Røst e Kanpai (due vere chicche, per chi non li conoscesse).
Milano Certosa District
Ma cosa vuol dire Milano Certosa District? In breve si tratta di un progetto di riqualificazione che interesserà ben 100.000 mq complessivi, 6 mila dei quali saranno destinati alla ristorazione e, viste le prime aperture, a una ristorazione decisamente di qualità.
Per dare un idea, June Collective è guidato da Mythila Shilke (esperienze al Noma 2.0, Copenhagen, Hiša Franko, Gaggan a Bangkok, Lua a Madrid, Octavia e Coi a San Francisco) e Ilze Sire, esperienze lavorative nel campo dell’hospitality e della moda tra Vancouver, Londra, Copenhagen.
Lafa
Ma torniamo a Lafa, aperto lo scorso 20 febbraio in via Varesina 204, ha in cucina Claudio Daviddi (30 anni) e Luna Ferrari (36 anni), giovani chef con passaggi in tante cucine del mondo, e la passione per la tradizione Mediorientale. Tommaso Sorgentone, scuola Niko Romito, supervisiona il progetto gastronomico.
L'offerta? Attualmente ruota intorno a una quindicina di piatti tipici, articolati in mezze (o meze), ideali per essere condivisi, portate principali, l’iconica Lafa (un pane simile alla pita greca), proposta in varie declinazioni (vegetale/carne/pesce) e qualche dessert.
I piatti
In apertura tra i meze troviamo il Labneh cremoso con barbabietola arrosto e dukkah, oppure Sarde in foglia di fico, piatto storico presente nelle varianti locali di tutti i Paesi mediorentali, qui presentato con riduzione di pomodoro secco, e ancora il Borek di zucca, cavolo nero e limone fermentato.
Tra le portate principali troviamo poi Zuppa di ceci con cavolo riccio e accenti di cumino e kefir, un piatto di Stinco di agnello brasato, con sette spezie su riso basmati, menta e coriandolo, oppure la delicata Ombrina cotta a bassa temperatura e poi finita alla piastra, con bulgur alle erbe e accompagnamento di insalata di cicoria e kritama; tra le Lafa, il classico Souvlaki di pollo alla paprika affumicata, con verdure condite con yogurt alla curcuma.
Lo spirito del progetto
«Milano Certosa District è un progetto a cui tengo molto - dice Hippolyte Vautrin - perché mi sono messo alla prova su varie dimensioni: da una parte sviluppare un concept gastronomico quando qui non c’era ancora nulla e non sapevamo ancora chi avrebbe popolato e vissuto questi spazi, e allora ho portato dentro la mia storia fatta di curiosità e contaminazione, essendo io per primo cresciuto in vari contesti… e quindi pensare a varie proposte che qui avrebbero trovato una nuova casa portando la propria identità. Dall’altra con LAFA raggiungo una nuova tappa di quello che è il mio personale percorso imprenditoriale: dopo Kanpai - Giappone, Røst - regionalità italiana, con LAFA mi sposto in medio oriente, in un luogo presente nell’immaginario di tutti, fatto di sfumature, e pieno di visioni gastronomiche».