Percorsi gastronomici “a tappi” a mezzogiorno e menu a cena. Sono le due novità introdotte da Giulio Terrinoni nel nuovo ristorante Per Me Giulio Terrinoni, aperto a novembre. Dietro l’insegna giocosamente egocentrica c’è in realtà un progetto con diversi punti d’interesse. Il primo riguarda i cosiddetti Tappi, nome che s’ispira alle Tapas. Ma qui finiscono le somiglianze perché se l’assaggino spagnolo si mangia solitamente con le mani e costa poco, il Tappo è invece una porzione-degustazione proposta a 9 euro l’una, versione leggera e sbarazzina (35/40 g) della cucina d’autore del giovane chef di Fiuggi (Fr). Serviti solo a pranzo possono essere i “cappellacci di faraona con burro al Cesanese del Piglio e caciocavallo Podolico”, oppure il “maccarello bruciato, burrata, cavolo rosso, pane, salsa di capperi”. Per rendere più divertente il pranzo il cliente può scegliere vari “percorsi a tappi” (nel box a sinistra le specifiche). «E l’idea piace», afferma Terrinoni. A cena i tappi spariscono per far posto al menu; prezzi più alti (il conto medio è sugli 80 euro), servizio in “abito da sera”, illuminazione e mise en place diverse. La novità consiste in una selezione della carta dedicata ai tipi di cottura: Per Me... Vapore, Per Me… Arrosto, eccetera (ed ecco spiegato il gioco sul nome del locale). Al momento sono piatti pensati per abituare il cliente all’idea della cottura come fattore centrale del pasto. «E col tempo - sottolinea Terrinoni - voglio farla diventare più importante, offrendo al cliente la possibilità di scegliere da un’altra prospettiva le portate della cena: vapore; piastra e via dicendo».