Discriminazione al contrario per il ristorante June's pop-up di Toronto, dove tutto lo staff di cucina è formato esclusivamente da persone positive all’Hiv.
L'obiettivo è chiaro: combattere il pregiudizio sulla pericolosità dei cibi preparati da un cuoco sieropositivo e ribadire in modo più incisivo quanto la comunità scientifica ha sempre affermato, e cioè che il virus dell’Hiv si trasmette solo e soltanto con l'ingresso di sangue infetto nell'organismo, tramite rapporti sessuali non protetti e con il latte materno.
Il ristorante pop up è stato aperto dal Casey House, un ospedale si occupa di persone con Hiv. Il progetto è nato in seguito alla pubblicazione del risultato di un sondaggio secondo il quale il 50% dei canadesi non mangerebbe cibo preparato da una persona sieropositiva. Le due serate organizzate, intanto, hanno avuto un ottimo successo: sold out per entrambe con circa 100 persone a volta e saranno ripetute.
Ma cosa accade se un cuoco sieropositivo si ferisce in cucina? A questa domanda ha risposto Joanne Simons, amministratore delegato della Casey House : "In molti ci hanno chiesto cosa avremmo fatto quando qualcuno dei nostri cuochi si fosse tagliato in cucina. Ci comportiamo come farebbe chiunque: curi la persona ferita, pulisci la stanza e butti il cibo venuto a contatto col sangue. Lo faremmo a prescindere, si tratta solo di buon senso".