Qualcosa sta cambiando nel rapporto tra caffè e ristorazione. «Il ristoratore sta comprendendo l’importanza di concludere un pasto con un caffè di alta qualità - afferma Franco Mondi, titolare della torrefazione romana Mondicaffè -. Del resto chi seleziona le materie prime, non può “scivolare” sull’espresso, magari scegliendo il caffè solo per il prezzo: è controproducente per il locale stesso. Tra una tazzina di livello e una di bassa qualità ci possono essere 10-12 centesimi di differenza di costi: un divario minimo».
La soluzione proposta da questa torrefazione si basa su qualità e semplicità di servizio grazie all’utilizzo di cialde Ese. L’offerta comprende miscela (scatola da 150 pezzi) e caffè specialty (25 pezzi) la cui eccellenza è garantita dalla certificazione CSC - Caffè Speciali Certificati.
«Con ciò permettiamo di ottenere in tazza uno standard sempre elevato - prosegue Mondi -, anche se leggermente inferiore a un’estrazione realizzata con una macchina ben tarata e un caffè trattato con attenzione».
La cialda dà anche la possibilità di offrire diversi aromi e proporre al cliente vari percorsi gustativi attraverso caffè di piantagione tracciati lungo tutta la filiera produttiva, di diversi Paesi produttori, che il cliente finale impara a conoscere grazie a una carta dei caffè realizzata dalla Torrefazione.
Chi propone caffè in grani può invece proporre il primo caffè certificato frutto della collaborazione tra CSC e l’associazione onlus Amka in Guatemala nella regione del Huehuetenango, che ha permesso a 80 donne piccole produttrici di coltivare e vendere al giusto prezzo caffè di alta qualità.