Consumi fuori casa, i ristoranti reggono (insidiati dalle catene)

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Il fuori casa inizia male il 2025, reggono solo i ristoranti di fascia alta e le pizzerie. Il pranzo al Nord tiene, ma nelle grandi città se la vede con la concorrenza di catene e Gdo. La cena? Ridotta alle portate principali

Non è un buon inizio d’anno per i consumi fuori casa, ma le occasioni più strettamente legate al ristorante – pranzo e cena – provano a difendersi. Secondo i dati presentati da TradeLab durante la terza edizione del convegno Consumi fuori casa di Centromarca, nel 2024 sono cresciute solo le visite della ristorazione commerciale (+2%), mentre quelle al ristorante sono rimaste sostanzialmente stabili (-0,03%). Più penalizzato il mondo bar, specie il serale (-2,7%). Il trend delle visite per segmento vede le pizzerie sempre in buono stato di forma, con un +2% di visite, e i ristoranti di fascia alta a segnare un incoraggiante +6%. Penalizzata la ristorazione di fascia bassa e media, con rispettivamente -5% e -2%.

Pranzo e cena reggono in un inizio d'anno difficile

L’inizio del 2025 è negativo: -4,7% per gennaio, -7% per febbraio. Il contesto non è dei migliori, tra l’inflazione che rialza la testa, la conseguente perdita di potere di acquisto delle famiglie (-7,9% rispetto al pre-Covid), il contesto geo politico molto incerto e la normativa “alcol e guida” che ha penalizzato il mercato dei consumi fuori casa e in particolare le occasioni serali e i consumi beverage. Pranzo e cena, però, tengono botta: il pranzo scende solo dell’1%, la cena segna un +0,3%.

Pranzo: uno su tre è di piacere

Nel mappare le diverse occasioni di consumo, TradeLab mostra una decisa rilevanza del pranzo e della cena in termini sia di visite che di valore, con grandi differenze tra le generazioni: se la colazione è l’occasione d’elezione per i Baby Boomers, pranzo e cena si riavvicinano in modo significativo per la GenZ. In Italia si consumano fuori casa ogni giorno 4 milioni di pranzi e si spendono 76 milioni di euro. In un anno sono 1,5 miliardi di visite per un valore di 27 miliardi.

Il trend di lungo periodo mostra una scarsa sensibilità al variare delle stagioni e una conferma di una crescita – seppur leggera – al Nord Italia, mentre è più debole al Sud e nelle isole. Soffre in particolare nelle città medio/grandi per via della maggior diffusione dello smart working e per la concorrenza della Gdo con le sue proposte di piatti pronti. Lo scontrino medio è di 17,7 euro e cresce al crescere dell’età del cliente. Attenzione: non bisogna credere che il pranzo sia solo “business lunch”, perché uno su tre è un pranzo fuori “di piacere”, con scontrino medio più alto (22 euro) ma con visite in flessione (-4%, mentre i pranzi business salgono dell’1%). Come detto, la concorrenza della Gdo e della ristorazione commerciale insidiano i ristoranti di fascia media e bassa, mentre la ristorazione di fascia alta si conferma in buona salute e in crescita.

La cena? Senza antipasto e dessert

Se il pranzo è del Nord, la cena è – al contrario – tutta del Sud. C’è una forte concentrazione delle visite nel Sud Italia, (40%, mentre è solo il 25% per il pranzo), con una rilevante crescita della Generazione X. Ogni giorno si consumano 4,6 milioni di cene e si pendono oltre 105 milioni di euro. Complessivamente, parliamo di una occasione di consumo da 1,6 miliardi di visite all’anno e 38 miliardi di valore. Che cosa sta accadendo nei diversi canali? Per la fascia di prezzo più bassa, sotto i 16 euro, si consolida il ruolo delle catene a discapito del canale bar.

Nella fascia di prezzo media (dai 16 ai 30 euro di scontrino) è la pizzeria a prendersi spazio, mentre il ristorante di fascia bassa è molto penalizzato (il suo peso è sceso del 12% nel 2024) e quello di fascia media cala di poco (-1%). Crescita stabile per il ristorante nel segmento alto. Se guardiamo alla composizione della cena, emerge nettamente la tendenza a scegliere meno piatti e a tagliare le estremità: si riduce, infatti, il numero medio delle portate food e si rinuncia a dessert (-6%) e all’antipasto (-8%). Senza mai abbandonare la pizza, presente nel 45% delle cene degli italiani.

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