Nascono in un’area, quella del novarese, dove la produzione di birra è una tradizione davvero antica, le otto referenze proposte del birrificio artigianale La Tresca. La Bionda, La Rossa, Cloe, Lupalis, Palmita, Oltre, Sybaris, La MonachElla, quest’ultima anche in versione gluten free, compongono una gamma che tocca diversi stili birrai pensata per stuzzicare e soddisfare il gusto del consumatore evoluto.
Sede del birrificio è il piccolo borgo rurale di Suno, che dista solo una manciata di chilometri dall’altrettanto piccolo borgo di Pombia, dove una recente campagna archeologica ha portato alla luce, all’interno di una tomba risalente al IV secolo avanti cristo, un contenitore, con evidenti tracce di birra rossa prodotta con luppolo e una miscela di cereali. Segnale chiaro di quanto la bevanda fosse ben conosciuta e ritenuta di grande valore, tanto da accompagnare il defunto nell’altra tomba.
Un’eredità raccolta da Maurizio Frattini e Gianni Grossini che nel 2011 hanno dato vita al birrificio che propone birre di alta qualità, non pastorizzate e non filtrate, curandone ogni dettaglio dell’intera filiera, dalla macinazione dei malti all’imbottigliamento. Particolare attenzione è rivota alla qualità delle materie prime, quali i malti provenienti dalle più qualificate malterie tedesche e belghe, i luppoli, controllati nel laboratorio de La Tresca per verificarne l’effettivo alfa acido, le spezie provenienti da ogni parte del mondo e l’acqua, attinta dalle falde di Suno, a una profondità di 100 m da un pozzo di proprietà del birrificio.
Le birre vengono realizzate in un impianto all’avanguardia, che dispone di una sala cottura da 20 ettolitri con tre tini per ottenere fino a due cotte giornaliere per ogni tipologia e garantire una produzione totale di 2500 ettolitri all’anno.
Disponibili in bottiglia (diversi formati da 33, 50 e 75 cl a seconda della borri) e in fusto, tutte le birre, pur nelle differenti peculiartà hanno come caratteristoca comune la grande personalità. Monachella, ad esempio, si distingue per il gusto bilanciato del malto pils, valorizzato dalle note fresche ed erbacee dei luppoli tedeschi, mentre Bionda è una classica bionda squisitamente dissetante, grazie alla sua luppolatura discreta e a un finale secco, e La Rossa a doppio malto si segnala invece per i profumi fruttati e la schiuma pannosa, mentre Palmita è ispirata alle classiche weiss tedesche, con un’alta percentuale di malto di frumento. A caratterizzare Cloe sono invece le piacevoli note di cereali e il gusto fruttato e agrumato dato dall’impiego di spezie, come il coriandolo e la buccia d’arancia, mentre in Sybaris a risaltare sono i profumi agrumati e i sentori esotici del miele di arancio proveniente da Sibari, sul Mar Ionio. Per finire con Oltre, una doppio malto dove il ricco sapore dei malti europei culmina in un finale moderatamente dolce, e Lupalis, una american pale ale dal lungo finale amaricante.