La Canapa entra in cucina. Vedremo come alla Fiera Canapa Mundi. In Febbraio a Roma

canapa

La canapa in cucina. È questa la grande novità della prossima edizione di Canapa Mundi, la Fiera Internazionale della Canapa che si terrà al Pala Cavicchi di Roma dal 16 al 18 febbraio. Gli appassionati conoscono già il gelato, i cioccolatini, la birra e il vino alla canapa. Ora è la volta di specialità tradizionali alla cannabis come le arancine, i cannoli e il panettone.
Ricca di omega 3 e 6, gluten free, la cannabis può arrivare a tavola in varie forme: olio (prodotto da Canapoil), semi da mangiare crudi in aggiunta ai cereali, allo yogurt o all’insalata, o polverizzati per condire zuppe, carne e pesce o per insaporire frullati di verdura, macedonie di frutta e torte, e ancora, i fiori per tisane con effetti rilassanti.
Non mancheranno le degustazioni proposte negli show cooking, novità esclusiva della nuova edizione, a cura di The Golden Leaf che proporrà inedite ricette a base di canapa.

Fino agli anni ‘80 si coltivavano pochissimi ettari di terreno nel nostro Paese” spiega Gennaro Maulucci, Presidente dell’Associazione Culturale Tuanis, promotrice della manifestazione. “Siamo cresciuti molto negli ultimi anni ma c’è ancora tanto da fare per incrementare le potenzialità legate a questa straordinaria pianta. Sebbene di canapa quest’anno si sia parlato molto, secondo i dati forniti da Assocanapa, nel 2017 sono stati coltivati complessivamente 1300 ettari, cioè quasi la metà rispetto al 2016. Tuttavia ciò che colpisce positivamente, analizzando i dati, è che la maggior parte delle nuove aziende che coltivano canapa sta investendo nel settore alimentare. Anche l'esportazione va bene, a dimostrazione che quella a base di canapa è una dieta internazionale”.

Un’opportunità che potrebbe generare, stando alla Coldiretti, un giro di affari di 1,4 miliardi di euro e garantire almeno 10mila posti di lavoro, e che va pertanto opportunamente considerata per uscire dalla dipendenza dall’estero e per avviare un progetto sperimentale di filiera italiana al 100 per cento che unisca l’agricoltura all’industria farmaceutica.

 

 

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