I ristoranti riaprono le cucine per regalare pasti caldi agli ospedali

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Ha cominciato il ristorante SlowSud con 100 porzioni di pasta alla Norma, 50 parmigiane e 100 cannoli al personale dell’ospedale Sacco di Milano come gesto di riconoscimento e di supporto in un momento che vede medici e infermieri impossibilitati a fermarsi per mangiare se non ai distributori automatici dopo turni di 12 ore. 

La notizia del gesto solidale del SlowSud è stata postata su Facebook all’interno del gruppo RistoratoreTop frequentato da oltre 8000 ristoratori. Insieme alla notizia, è stato anche lanciato l'appello ad altri ristoratori a dare una mano seguito da decine di adesioni in tutta Italia.

slowsudLe consegne dureranno per tutta la durata dell’emergenza e possono contare su oltre 2000 pasti messi a disposizione da diversi ristoranti che hanno riaperto le cucine per l’occasione. A Milano hanno già aderito all’iniziativa: i ristoranti Miscusi, Muu Muzzarella, Li Mastri e Fancytoast, la pizzeria Loredani, il kebab Star Zagros Kebabbar e la gelateria Gnomo. Nei prossimi giorni, oltre al Sacco, verrà distribuito cibo anche al San Raffaele, Fatebenefratelli, Policlinico, San Carlo, San Giuseppe e Bassini di Cinisello.

«Scossi da quanto letto sulla stampa e quanto ci è stato raccontato da amici infermieri e medici, impegnati in prima linea negli ospedali – spiega Luca Rudilosso di SlowSud - abbiamo contattato tramite Facebook l’ospedale Sacco per chiedere se potessimo essere d’aiuto in qualche modo. Ci hanno risposto che sono allo stremo, che non si fermano un attimo, che dormono in reparto e che un po’ di comfort food da consumare al volo potrebbe fare la differenza, anche solo per l’umore. Così abbiamo deciso di fare una prima consegna giovedì pomeriggio e di chiamare a raccolta i colleghi».

slowsudTutti coloro che intendono e possono dare una mano – si legge nell’appello di Rudilosso su Facebook - mettano una mano al cuore e una alla padella e si uniscano a noi per supportare il personale del Sacco o di altri ospedali milanesi e lombardi. Senza alcuna retorica, medici, infermieri, tecnici e tutti gli operatori sanitari che popolano gli ospedali sono gli eroi di questa battaglia. Non lasciamoli soli.”

In risposta alla chiamata su RistoratoreTop, si sono mobilitate attività di Bergamo, Cremona, Torino e Roma e si è potuto apprendere come in diverse zone d’Italia alcuni si fossero già mossi in questa direzione. È il caso delle pizzerie Melloo di Firenze, Forlin a Bassano del Grappa, Tablà ad Adria, Teatro 26 a Vercelli e il Balestruccio a Perugia. A Pavia cento tra osti, baristi e ristoratori hanno dato vita al progetto #unitiperpavia distribuendo beni alimentari a case di riposo e centri per disabili.

 

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