2009, 2012, 2016: l’Amarone dà i numeri (quelli buoni)

Famiglie Storiche Amarone
Foto di gruppo per Le Famiglie Storiche dell’Amarone. Da sinistra: Giancarlo Tommasi (Tommasi), Enrico Raber (Musella), Giordano Begali (Begali), Daniele Venturini (Venturini), Tiziano Castagnedi (Tenuta Sant’Antonio), Giuseppe Rizzardi (Guerrieri Rizzardi), Marilisa Allegrini (Allegrini), Nadia Zenato (Zenato), Stefano Cesari (Brigaldara), Paolo Speri (Speri), Maria Sabrina Tedeschi (Tedeschi), Sandro Boscaini (Masi), Pierangelo Tommasi (Tommasi), Alberto Zenato (Zenato) e Luciano Piona con il figlio (Torre d’Orti).

2009, 2012, 2016: sono le tre annate migliori dell'Amarone Docg degli ultimi dieci anni. La prima coincide con l'anno di fondazione dell'associazione Le Famiglie Storiche, che riunisce 13 aziende produttrici a carattere familiare che hanno deciso di puntare sull'alta qualità.

Un percorso necessariamente lungo, dato che per fare un buon vino serve del buon tempo. Ma che a distanza di dieci anni ha dato i suoi frutti, qualitativi e quantitativi. Li hanno raccontati i rappresentanti delle tredici famiglie che oggi compongono l'associazione, che hanno scelto Milano come prima tappa di un tour internazionale che li porterà là dove l'Amarone ha più estimatori: tra i ristoratori di Milano (150 gli operatori presenti alla degustazione), Verona, Venezia e Londra.

Crescita qualitativa e quantitativa

Perché se è vero che l'Amarone Docg oggi esporta l'80% della propria produzione, è innegabile che la ristorazione di qualità - principalmente nel Nord Italia - rappresenta lo sbocco ideale per un vino forte di una qualità e una complessità unici.

Le Famiglie Storiche dell'Amarone
Da sinistra: Pierangelo Tommasi (Tommasi), vicepresidente; Marilisa Allegrini (Allegrini), past president; Sandro Boscaini (Masi), primo presidente; Maria Sabrina Tedeschi (Tedeschi), presidente in carica; Alberto Zenato (Zenato), vicepresidente.

«In dieci anni - afferma Sandro Boscaini, primo presidente dell'associazione e riconosciuto motore di questa grande evoluzione - siamo riusciti a portare l'Amarone Docg là dove merita: nell'Olimpo dei grandi vini. Facendo conoscere nel contempo la Valpolicella come terra di vini di qualità per ogni segmento di mercato, su una scala che ha al vertice l'Amarone e, scendendo, presenta il Ripasso, il Valpolicella Superiore e il Valpolicella».

«Quello che abbiamo fatto in questi dieci anni - racconta Marilisa Allegrini, past president - è stato di andare in giro per l'Italia e per il mondo a raccontare il nostro vino e i suoi valori. Perché un vino così complesso e importante va raccontato».

Una scalata qualitativa e di prestigio internazionale che è stata accompagnata da numeri incoraggianti: «Siamo passati dalle dieci famiglie iniziali alle attuali 13, nonostante una defezione - racconta la presidente Maria Sabrina Tedeschi -; la produzione è salita dagli 1,7 milioni del 2009 ai 2,2 di quest'anno, con una crescita del 18% dell'export».

La relazione diretta con i ristoranti

La distribuzione ai ristoranti, concentrati nel Nord Est (ma Roma e Napoli sono piazze importanti) per la maggior parte delle 13 aziende dell'associazione avviene tramite una rete diretta di agenti mono o plurimandatari. «Ogni azienda, compatibilmente con le proprie dimensioni - continua Tedeschi - investe tempo ed energie per sviluppare la relazione con i ristoranti. Andando a visitarli e organizzando serate e degustazioni, in modo da coinvolgere anche i loro clienti. Un lavoro che nel tempo ha portato a una sempre maggior conoscenza del nostro vino e della sua qualità».

Un vino che gli italiani consumano prevalentemente a cena nella stagione più fredda, da settembre a maggio, ma che invece i numerosi turisti che vengono nelle nostre città degustano volentieri in qualunque periodo dell'anno.

Tra i risultati positivi che Le Famiglie Storiche possono annoverare nel proprio palmares c'è l'acquisto e il rilancio di un locale storico come la Bottega del Vino di Verona, uno dei ristoranti con la più prestigiosa e vasta cantina d'Italia.

Ad oggi fanno parte dell'associazione le aziende Allegrini, Begali, Brigaldara, Guerrieri Rizzardi, Masi, Musella (l'unica biodinamica), Speri, Tedeschi, Tenuta Sant'Antonio, Tommasi, Torre d'Orti, Venturini e Zenato.

 

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