Vissani esterna: Borghese fa tv, non è un cuoco. Sfiora il problema ma non lo centra

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Con lo stile schietto che lo distingue, chef Vissani ha sferzato un diretto sulle ganasce di chef Borghese.Si diverte a fare tv - ha dichiarato - ma fare lo chef è un’altra cosa“. Rinunciando al potere attenuante della metafora, il prode Gianfranco ha preferito il gioco duro, con l'aggravante che l’esternazione non è avvenuta al bar ma su Rai 1, durante il programma “Vieni da me”, lasciando allibita Caterina Balivo, il suo pubblico e i telespettatori a casa.

Questi i fatti: a un certo punto dell'intervista, la conduttrice gli ha mostrato un collage con le foto di sei chef famosi chiedendogli di fare una classifica. Erano Alessandro Borghese, Antonino Cannavacciuolo, Filippo La Mantia, Massimo Bottura, Carlo Cracco e Bruno Barbieri.
Lì c’è il problema di Borghese – ha sentenziato Vissani - Perché Borghese si diverte a fare tv, ma fare lo chef è un’altra cosa. Non ha nemmeno un ristorante. Per fare ristorazione, bisogna sporcarsi le mani, piegarsi le gambe, sudare e fare quello che si deve fare. Lui? No, non lo fa, lui va in giro. Non posso fare classifiche perché c’è lui. Anche Bruno Barbieri mi sembra che non ha ristoranti e ha trovato la strada giusta con i programmi in tv. Come chef mi piace tantissimo. Cracco ce l’ha il ristorante ed è molto bello.”

Dunque per Vissani il problema non è l'esagerata esposizione televisiva di alcuni chef ma il fatto che il conduttore-cuoco abbia o non abbia un suo ristorante. Secondo lui si può bivaccare in tv se contemporaneamente ci si alza presto al mattino per andare al mercato, si suda in abbondanza sui fuochi, si rischia di affettarsi un pollice mentre si fa il battuto di sedano carota e cipolla, si tira notte ai fornelli. E Cannavacciuolo allora? Lui di ristoranti ne ha più d’uno, eppure è talmente onnipresente in tv che è lecito chiedersi quando trovi il tempo di pelare una patata.
Vien da dire che Vissani ha sfiorato il problema senza centrarlo. La vera questione, con tutto il rispetto per le esternazioni di Vissani e delle trasmissioni tv di Alessandro Borghese, è che per la prima volta nella sua storia millenaria, la figura professionale del cuoco attraversa un'importante crisi di identità. Cos’è uno chef? Cosa intende un bambino di oggi quando anziché dire che da grande vuole fare il calciatore o l'astronauta dice che vuole fare lo chef? Il cuoco è uno che cucina o uno che conduce un programma tv di cucina? O che dice la sua alla telecamera come opinionista su argomenti che nulla hanno a che fare con cibo e ristorazione?
Che uno chef super televisivo riesca a fare bene le due cose facciamo fatica a crederlo perché, e su questo Vissani ha ragione da vendere, la vita del cuoco è una vita sacrificata. E' lavoro duro, ansiogeno e intenso che spesso non lascia tempo per la famiglia, come può lasciarne così tanto per la tv?

(ndr: Sia Borghesi sia Barbieri hanno un loro ristorante.)

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