Damjian Podversic e la Ribolla gialla: un premio per smuovere le acque

Il vignaiolo friulano vincitore del Premio Nonino Risit d'aur-Barbatella d'oro 2019 è stato protagonista di un grande lavoro di recupero di vitigni abbandonati. Per la Ribolla gialla del Friuli Venezia Giulia il prossimo passo è la Doc

Ribolla gialla Premio Nonino
Giannola Nonino consegna il Premio Nonino Risit d'aur-Barbatella d'oro a Damijan Podversic

Per la famiglia Nonino recuperare, difendere e valorizzare le tradizioni, la cultura e il territorio è da sempre un impegno che sfiora la missione, se non (a volte) la crociata. Un impegno a cui dedicano altrettanta energia di quanta ne dedicano a creare prodotti di qualità e all'obiettivo di portare la grappa nell'olimpo dei grandi spirit internazionali.

La valorizzazione della Ribolla Gialla, vitigno autoctono del Friuli-Venezia Giulia, e di altri antichi vitigni locali che stavano scomparendo (Schioppettino, Pignolo e Tazzelenghe) è una delle battaglie a cui hanno dedicato una vita. Per mantenere viva l'attenzione sul tema hanno creato nel 1975 il Premio Nonino Risit d'Aur-Barbatella d'Oro, cresciuto nel tempo fino a diventare uno degli appuntamenti culturali più sentiti d'Italia.

Missione compiuta, si potrebbe dire, visto che al pranzo in occasione della consegna del premio 2019 sono stati servite al tavolo le Ribolla gialla di ben 19 produttori (Ascevi Luwa, Blazic, Bolzicco, Borgo Conventi, Ca’ Ronesca, Cadibon, Carlo di Pradis, Colmello di Grotta, Crastin, Damijan Podversic, Eugenio Collavini, Gradis’ciutta, Isidoro Polencic, La Rajade, Livon, Marco Felluga, Primosic, Tenuta Stella, Venica&Venica). A volte, si sa, col successo arrivano anche i problemi. Sotto forma, in questo caso, di un moltiplicarsi di vigneti coltivati a Ribolla Gialla anche fuori regione.

Obiettivo la Doc

È anche per sollevare la questione che quest'anno il Premio Nonino Risit d'Aur-Barbatella d'Oro è andato a Damijan Podversic, produttore di Ribolla gialla protagonista di un grande lavoro di recupero di terreni vocati alla viticultura e abbandonati dal 1940 sul Monte Calvario, nel goriziano. "Il suo lavoro - dice la motivazione - rappresenta simbolicamente una straordinaria occasione di ricerca e una delle espressioni più genuine del mondo vitivinicolo regionale".

L’assegnazione del premio è stato l'occasione per ribadire - lo ha fatto Giannola Nonino con la passione che la contraddistingue, rivolgendosi direttamente al Presidente della Regione - l'urgenza di attribuire la Doc per la Ribolla gialla che ne garantisca la produzione esclusivamente per il territorio del Friuli Venezia Giulia (il caso Tocai brucia ancora...). Certo, i vignaioli della Regione devono fare la loro parte, trovando l’accordo sul disciplinare di produzione.

Uno sguardo al futuro

Solo una persona che vede lontano poteva dedicarsi al recupero di terreni abbandonati. Specie se in collina, difficili da lavorare. Ma prima ancora da recuperare, visto che - parafrasando il pensiero di Damijan Podversic, vincitore del Premio Nonino Risit d'Aur-Barbatella d'Oro 2019 -, fa più paura la burocrazia della peronospora.

«La Ribolla gialla è un vitigno basale - spiega - che predilige terreni poveri, sopra i 120 metri di altitudine. Per fare un grande vino, da sempre, occorrono tre elementi: una terra vocata, la varietà e il seme maturo. Ma soprattutto occorre tempo: la nostra Ribolla gialla viene invecchiata quattro anni, che arrivano a dieci per la riserva. Il tempo è l'elemento indispensabile per creare un grande vino: se avremo la forza e il coraggio di lasciare un terzo delle bottiglie al muro per venderle tra 25-30 anni ci troveremo in mano un grandissimo vino». Da buon intenditor, chiare parole.

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