Era l’abitazione di chi controllava la chiusa della Conca Fallata sul Naviglio Pavese, al limite di Milano; ora è un ristorante dall’atmosfera fuori dal tempo, a vocazione contemporanea. Motelombroso, che ha conservato la struttura e il colore rosa di questa tipologia di casa cantoniera, appare nascosto rispetto alla sponda carrabile del canale, da cui si scorge solo la copertura e l’orto di erbe aromatiche sul ciglio dell’Alzaia.
Ingresso
L’ingresso, che si trova a un livello più basso rispetto all’Alzaia, mette subito in chiaro la natura del luogo: un’oasi segreta con un giardino costellato da alberi da frutto e da un piccolo bosco di bambù dove si può mangiare a contatto con la natura, all’interno della grande veranda vetrata dietro l’edificio ottocentesco. Un volume in acciaio e vetro che ospita la sala consumazione ed è il centro propulsivo di tutto il progetto di ristrutturazione dell’architetto Donatella Wallnöfer e dell’interior designer Stefano Bongiorno. L’intervento di recupero dell’esistente, con ampliamento degli spazi, ha messo in luce gli elementi originari (struttura muraria, solai in legno, serramenti, affreschi) poi valorizzati dal design contemporaneo, dal grande afflusso di luce naturale riflessa da specchi e cristalli e dall’illuminazione ricca.
L’attitudine di Motelombroso a coinvolgere emotivamente l’avventore deriva dal susseguirsi di spazi dal diverso carattere vocati all’accoglienza e alla commistione fra cibo, vino, arte e design: dallo spazio informale del giardino a quello più misurato della sala consumazione. Di fronte all’ingresso si trova la scala che conduce alla sala privé del piano superiore, dotata di tavolo ovale in pietra e marmo composto da tre lastre di marmo fior di pesco, breccia e ardesia, nonché l’espositore dei vini. La stessa scala funge da spartiacque, al piano terra, tra la zona preparazione (cucina+servizi) e la hall concepita come cocktail bar e sala d’attesa.
Testimonianze del tempo
Le testimonianze lasciate dal tempo (resti di intonaco e affreschi) sono accoppiate ad arredi-scultura: un divano angolare di 8 metri sospeso, il bancone bar in marmo biancone, la seduta in pietra di Subasio e Carrara che avvolge come un piano una delle due colonne laterali, il vetro specchiante della parete di fondo che riflette l’ambiente circostante. Non sono da meno le tre lampade artistiche (a parete e da appoggio) per forma (organica o geometrica), dimensione (anche 4 metri di lunghezza) e materiale (alluminio, acciaio, marmo).
Oltre agli arredi fissi sono state installate una serie di opere che si integrano con l’insieme. Una sorta di galleria d’arte da cui si accede alla Green House serra in acciaio e vetro ricca di piante (anche sotto forma di lampade sospese) dove le proposte culinarie dello chef Andrea Zazzera (ex Contraste) trovano rispondenza nel design su misura dell’ambiente: quindici tavoli asimmetrici con marmi provenienti da tutta Italia che sono sorretti da ottone brasato (saldato) con acciaio inox, il mobile in marmo e ottone, l’armadio verde di ferro e ottone, utilizzato per le stoviglie, i neon dalla luce soffusa per le ore serali.
Il giardino fa da sfondo
Il giardino è paesaggio di sfondo, ma anche ambiente complementare, con una zona riparata per la lettura e consultazione di riviste di arte contemporanea o per l’allestimento di coperti aggiuntivi, oltre a ospitare una serie di macigni di pietra a mo’ di seduta. Uno spazio verde dove la natura è ancora più rigogliosa per effetto del grande specchio sul muro di confine e dell’illuminazione scenografica.
Scheda progetto
Motelombroso, Alzaia Naviglio Pavese 256, Milano
Progetto 1BF One Brich Forward arch. Donatella Wallnöfer
Interior design con arredi su disegno Stefano Bongiorno
Superficie totale sala piano terra 140 mq + dehor 300 mq
Numero posti a sedere 30 interno + 40 esterno
Numero di addetti 7
Illuminazione vegetale Mandalaki Studio in collaborazione con KoiKoi
Armadiatura designer Hans Lensvelt per Studio Job
Realizzazione veranda in acciaio e vetro Fratelli Gelmini