Riso, tutto un altro mondo

A chicco corto o lungo, senza glutine o con, bianco o dalle diverse tonalità. I risi dal mondo offrono possibilità di utiilizzo da sfruttare anche nella nostra cucina

Il riso è l’ingrediente forse più importante quando si parla di nutrizione, tanto da rappresentare più di un quinto delle calorie consumate dagli esseri umani nel mondo.
Gli studi compiuti sulle sue origini ci raccontano che venne addomesticato e coltivato per la prima volta nel bacino del fiume Yangtze in Cina, circa 13.500 - 8.200 anni fa, agli albori dell’umanità quindi.

Da lì il cereale che sta all’Asia, come il mais all’America latina, il grano al Mediterraneo e il miglio all’Africa, è stato diffuso in ogni parte del mondo. Basti pensare che oggi le varietà locali di Oryza sativa che sono state prodotte sono oltre 40.000 in termini di cultivar.

L’Asia rimane il primo produttore al mondo di riso con in testa la Cina con circa 212 milioni tonnellate di milioni di riso, seguita dall’India con 178. Lo stesso dicasi per il consumo alimentare, pari a 162 milioni di tonnellate in Cina e 130 in India. In Asia le coltivazioni di riso caratterizzano il paesaggio dando vita a vedute mozzafiato tanto che le rice terraces sono state dichiarate patrimonio Unesco in Cina, Indonesia e nelle Filippine.

L'Italia, con circa 1,5 milioni di tonnellate di riso prodotto, concentrato principalmente in Piemonte e Lombardia, rappresenta il primo produttore europeo e il ventisettesimo a livello mondiale.

Le sottospecie di riso oggi presenti sul mercato sono due. La japonica, caratterizzata da chicchi corti e grossi che diventano appiccicosi una volta cotti. È il riso usato per il sushi, così come le varietà di riso tradizionalmente utilizzate nel risotto nostrano, come il carnaroli o l'arborio. La varietà indica ha invece chicchi lunghi e sottili che risultano più fragili e asciutti una volta cotti.

Il riso Basmati è uno degli esempi più conosciuti. Il riso può essere classificato anche in base al modo in cui viene coltivato, con le principali distinzioni tra riso di montagna e riso di pianura - termini che si riferiscono all'altitudine alla quale cresce il riso - e riso irrigato rispetto al riso non pluviale, in base alla fonte d'acqua utilizzata. Circa il 75% della produzione totale di riso è riso di pianura coltivato in campi irrigati.

Da diversi anni ormai, oltre alle varie tipologie di riso coltivate in Italia, che secondo il portale Riso Italiano (risoitaliano.eu) sono più di 250, sugli scaffali degli etno shop ne troviamo decine di meno note, consumate principalmente dalle diverse comunità orientali o indo-pakistane o servite nei ristoranti di world food & ethnic cuisine. Alcuni di questi, come il basmati, il jasmine rice o l’arroz bomba piuttosto che le diverse varietà di riso nero, sono state adottate anche dai cuochi italiani che amano sperimentare nuovi ingredienti. Eccovi allora alcune delle varietà più diffuse e i loro possibili utilizzi.

Vediamo allora, qui di seguito, cinque risi short grain da usare anche per alcune nostre preparazioni

1Riso giapponese o Uruchimai

Il riso bianco giapponese è della varietà Japonica a grano corto, carnoso e di forma ovale arrotondata. Ha un contenuto di acqua maggiore rispetto alle varietà a grani lunghi e una volta cotto risulta più tenero e umido, più appiccicoso e piacevolmente “gommoso” perché i chicchi contengono meno amilosio, un tipo di amido che separa i chicchi di riso. Al di fuori del Giappone, il riso giapponese a grani corti viene spesso chiamato “riso per sushi” per scopi di marketing. In realtà, il riso viene tipicamente utilizzato anche nei piatti di tutti i giorni, come il donburi o l’onigiri. Quello più diffuso è la varietà Koshihikari, il migliore è quello dalla prefettura di Toyama, disponibile in varie marche nei negozi di alimenti giapponesi. Viene apprezzato per il suo gusto dolce e la sua fragranza. Il rapporto tra riso e acqua, per la cottura, è compreso tra 1 a 1,1 o 1,2. Occorre cioè calcolare un 10-20% in più di acqua, rispetto al volume del riso. 180 ml di riso bianco crudo avrà bisogno di 200, 220 ml di acqua. È il tipo di riso utilizzato anche per produrre sakè e aceto di riso.

2Samba

Viene coltivato principalmente nello stato del Tamil Nadu, nell’estremo sud dell’India. La denominazione “samba” si riferisce alla stagione in cui il riso viene coltivato, solitamente da agosto a gennaio. La dimensione dei suoi chicchi è circa un terzo per lunghezza e spessore di quelli del riso a grano corto, e ha una durezza superiore alla media, quando è crudo. Si tratta probabilmente del riso dai chicchi più piccoli al mondo. Contiene selenio, ha bassi livelli di sodio ed è ricco di fibre per queste sue caratteristiche ha un costo più elevato. Il suo colore è bianco, ha un gusto distinto, amidaceo e aromatico quando è cotto ha una consistenza tenera e soffice ed è facilmente digeribile. Tra le circa quaranta sottovarietà di riso Samba, il Seeraga, che in lingua Tamil significa “cumino” è di gran lunga il più pregiato e costoso. I villaggi di alcuni distretti del Tamil Nadu centrale si tramandano da una generazione all’altra le stesse tecniche, come la rimozione manuale delle piante infestanti svolta delle donne locali e per questo è diventato un Presidio Slow Food.
È un riso adatto per i curries, i pulao e i biriyani.

3Riso cinese Wuchang

È una sotto varierà di Japonica prodotto utilizzando riso Wuyou, Songjing e altre varietà di riso Japonica di alta qualità che soddisfano i requisiti ambientali per la sua coltivazione. Originario della contea agricola di Wuchang, considerata "Il Regno del riso" viene coltivato in una delle 5 principali aree di produzione di riso in Cina. A causa della grande differenza di temperatura tra il giorno e la notte durante il periodo di maturazione del riso, lo zucchero si accumula nel riso, insieme ad un contenuto moderato di amilosio e un alto contenuto di amilopectina. Il Wuchang ha chicchi carnosi, consistenza dura quando è crudo, colore bianco e trasparente. Una volta cotto diventa leggero, morbido, dolce e leggermente appiccicoso. Ha chicchi oleosi e una ricca fragranza rinfrescante. Per queste sue caratteristiche ha ottenuto in Cina il riconoscimento della denominazione di origine controllata. È il riso cerimoniale delle grandi occasioni, in sua assenza viene rimpiazzato da altre varietà di riso cinese pregiato: Heilongjiang, Xiaozhan e Simiao. A causa del suo alto costo i ristoranti cinesi in Italia lo sostituiscono con i nostri risi Ribe o Augusto.

4Riso giapponese glutinoso o Mochigome

È una tipologia di riso dolce o glutinoso giapponese a grani corti. È comunemente usato per preparare le “torte” di riso mochi o i dolci tradizionali wagashi o piatti salati sekihan e okowa. Sebbene il riso giapponese a grani corti e il mochigome siano caratterizzati dalla loro consistenza appiccicosa, vengono utilizzati in modo diverso e non sono intercambiabili. Il mochigome è molto più appiccicoso, gommoso e glutinoso del normale riso giapponese a grani corti. Il mochigome è tipicamente appiccicoso a causa della sua elevata percentuale di amido e contenuto di umidità. L'amido è esso stesso composto da amilosio e amilopectina. Quando il livello di amilosio è basso e quello di amilopectina è alto, si ottiene il riso appiccicoso. La denominazione di riso glutinoso trae molto persone in inganno; il riso glutinoso viene chiamato così non per il contenuto di glutine, sostanza che non è presente nel riso, ma per la sua consistenza appiccicosa (sticky).

5Arroz Bomba

È un riso spagnolo di categoria Extra, originario dell'India e coltivato fin dal Medioevo nella penisola Iberica. Viene prodotto principalmente a sud di Valencia, a ridosso della laguna di Albufera. È una Denominazione di Origine. È il miglior riso per la preparazione della paella, poiché è dotato di caratteristiche più uniche che rare, come la scarsità di rilascio di amido e l’eccellente tenuta alla cottura. Il chicco si presenta bianco perlaceo, con una lunghezza media di 5,2 mm e un diametro medio di 2,9 mm. Durante la cottura, che va dai 18 ai 20 minuti, il riso Bomba è in grado di raddoppiare il suo volume assorbendo il 100% del suo peso. Combinando un maggiore assorbimento dei sapori del fondo di cottura, i lunghi tempi di cottura e la capacità di non sfaldarsi rimanendo integro, si crea la combinazione perfetta per la paella. È il riso più caro e pregiato di Spagna a causa della sua produzione limitata, è infatti una delle varietà con minor resa per ettaro.​ Le varietà più pregiate sono quelle di Calasparra e Moratalla, insieme al Bomba di Silla e al Pego di Alicante.

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