Stefano Berzi è il Miglior Sommelier d’Italia Premio Trentodoc

Miglior sommelier
ais
Il concorso  si è tenuto durante il 54° Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana Sommelier. insieme, il dibattito “Futurismo enogastronomico”

Il lombardo Stefano Berzi, sommelier della Delegazione di Bergamo è il vincitore della quarantunesima edizione del Concorso “Miglior Sommelier d’Italia Premio Trentodoc”. Berzi ha battuto in finale il fiorentino Davide D’Alterio. Al terzo posto ex aequo il livornese Massimo Tortora e il lucchese Simone Vergamini, superati nelle semifinali. (Leggi l'articolo "Miglior Sommelier d’Italia Premio Trentodoc" sul concorso 2019).

 

«Sono fiero di questo successo: il concorso è un riconoscimento prezioso – ha dichiarato Antonello Maietta, presidente nazionale dell’Associazione Italiana Sommelierche premia il percorso di crescita personale e di formazione professionale dei sommelier. Diventare Miglior Sommelier d’Italia è un sogno coltivato da anni che richiede una grande preparazione. È un privilegio per l’Associazione Italiana Sommelier, insieme all’Istituto Trento Doc, premiare oggi Stefano Berzi».

 

«La sinergia con l’Associazione Italiana Sommelier – ha affermato Enrico Zanoni, Presidente dell’Istituto Trento Doc – è un passo fondamentale per l’affermazione del nostro marchio, quale emblema della spumantistica d’eccellenza. Essere partner del Concorso Miglior Sommelier d’Italia, che premia il migliore tra coloro che con grande professionalità promuovono la cultura del buon bere, è per noi il suggello perfetto di questa collaborazione».

Il dibattito

Al centro del Congresso si è dato spazio a un interessante tavolo intitolato “Futurismo enogastronomico”.
Patrizio Roversi, moderatore del dibattito, ha sottolineato, parlando di Filippo Tommaso Marinetti, la dinamicità come elemento in comune dei sommelier con il movimento futurista. Giuseppe Sportelli, maître e responsabile di Amira per l’Emilia-Romagna, ha evidenziato come il ruolo del sommelier rappresenti una figura rilevante per il destino economico del settore. La food blogger Chiara Maci ha illustrato i concetti di delivery, dark kitchen, ghost restaurant e cloud kitchen. All’interno del convegno è stato premiato Bartolo Mogavero, vincitore del contest fotografico #dovevais, con uno scatto che raffigura i portici di Bologna, patrimonio dell’umanità dell’UNESCO, rispecchiati in un calice di Colli Bolognesi Pignoletto Frizzante. Alessio Mammi, assessore all’Agricoltura per la Regione Emilia-Romagna, ha evidenziato come questa immagine sia la sintesi perfetta della riflessione reciproca tra vino e patrimonio culturale. Giordano Zinzani, presidente dell’Enoteca Regionale dell’Emilia-Romagna, ha affrontato il delicato discorso legato al vino a basso contenuto d’alcol. Lo chef Massimiliano Poggi ha affermato che il Made in Italy va difeso con determinazione e gli imprenditori italiani devono affrontare la concorrenza dei competitor stranieri con la consapevolezza della qualità dei propri prodotti.

L'assemblea

Durante la tre giorni di Bologna si è svolta anche l’Assemblea dei Soci, in cui i vertici associativi hanno tracciato il bilancio del proprio operato a poco più di sei mesi dal termine del mandato dell’attuale Consiglio Nazionale.
«In questi anni – ha sottolineato il presidente Antonello Maiettaabbiamo posto le fondamenta per la più grande associazione di comunicatori del vino del mondo, per una AIS forte, coesa e capace di guardare lontano».

Il Premio Surgiva

La manifestazione è stata anche l’occasione per promuovere il Premio Surgiva, ideato dal Gruppo Lunelli e rivolto a tutte le Delegazioni territoriali dell’Ais. Camilla Lunelli ha ricordato che quest’anno, a causa dell’impossibilità di svolgere eventi in presenza dalla primavera del 2020, non è stato possibile conferire il riconoscimento. L’appuntamento è solo rinviato al prossimo anno, in cui si ritornerà a svolgere il concorso che si propone di valorizzare il ruolo di ambasciatori del bere di qualità da sempre svolto dai Sommelier, in particolare tramite il lavoro di squadra compiuto in ambito associativo.

La manifestazione ha dato la possibilità ai congressisti e ai loro accompagnatori di scoprire le ricchezze di un territorio denso di storia e di tradizioni legate al cibo e al vino. Numerose sono state le masterclass che hanno messo in evidenza le denominazioni e i prodotti emiliani, a cui si sono aggiunte altre straordinarie degustazioni tematiche dedicate a etichette italiane e straniere. Così accanto a grandi rossi emiliani, Lambrusco, Pignoletto, salumi piacentini, Aceto Balsamico Tradizionale di Modena e di Reggio Emilia, oltre a molto altro ancora, hanno trovato spazio anche Barbaresco, Riesling della Mosella, Bordeaux, Champagne e Porto. La manifestazione si è conclusa con la tappa bolognese di Tramonto Divino, il tour del gusto alla scoperta delle eccellenze emiliane e romagnole.

Lascia un commento

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome