La buona nuova è che la ristorazione, con 41 miliardi di euro di valore aggiunto, è il settore trainante la filiera agroalimentare italiana e il terzo mercato in Europa,
dopo Regno Unito e Spagna.
Sono alcune delle evidenze emerse dal Rapporto Ristorazione 2017 presentato da Fipe - Federazione Italiana Pubblici Esercizi - lo scorso gennaio. “I numeri confermano un trend di ripresa che porta i consumi nella ristorazione al livello pre-crisi - è il commento di Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe, in una nota alla stampa -. Anche sotto il profilo dell’occupazione il nostro settore si conferma tra i pochi in grado di creare nuovi posti di lavoro (+3,3% sull’anno precedente, ndr)”.
Purtroppo resta elevato il turn over imprenditoriale: nei primi nove mesi del 2017 hanno avviato l’attività 10.835 imprese, mentre 19.235 l’hanno cessata determinando un saldo negativo pari a 8.400 unità. E diventa difficile in queste condizioni trovare le risorse per investire e per fare quelle innovazioni di cui il settore ha grande bisogno.
Non a caso abbiamo voluto dedicare la copertina di questo mese ai nuovi food hub, veri e propri poli gastronomici che permettono di connettere produttori e consumatori dando vita a una distribuzione innovativa del cibo e non solo. Da Edit di Torino a F.I.C.O. di Bologna, la mappa dei nuovi luoghi diventa, giorno dopo giorno, più articolata, nonostante gli scetticismi di molti.