#Chepassadinuovo

La buona nuova è che l’Italia piazza 4 chef nella classifica dei 50 migliori ristoranti al mondo. Complimenti a Massimo Bottura (Osteria La Francescana), Enrico Crippa (Piazza Duomo), Massimiliano Alajmo (Le Calandre) e Niko Romito (Reale). Tutto ciò a pochi giorni dalla puntata di Report con l’inchiesta “Sotto le stelle” di Bernardo Iovene, che ha messo sotto accusa chef, guide, classifiche, fornitori e contratti di lavoro, ricicciando una serie di luoghi comuni sull’alta ristorazione.

Al di là del sensazionalismo creato ad arte, la domanda è: ha ancora senso un ristorante con meno di 50 coperti? Non a caso abbiamo dedicato la copertina a Cristina Bowerman, tra gli stellati interpellati da Iovene e firma di un nuovo format che racchiude un ristorante gourmet, un cocktail bar, una gastronomia, una pizzeria e una gelateria per un totale di 2000 mq per 500 persone sedute e circa il doppio in piedi. Numeri da capogiro e un modello ristorativo a cui già in molti hanno aderito: da Lorenzo Cogo a Vicenza a Carlo Cracco a Milano. L’aver scelto il locale romano è anche pretesto per sfatare un altro mito dell’alta ristorazione, quello di essere un campo in cui le donne giocano in perenne trasferta, ma che oggi deve potersi aprire a nuovi modelli di leadership (vedi anche la nuova impresa di Marianna Vitale). Sia d’auspicio la nuova campagna di Deliveroo in cui le protagoniste sono 11 ristoratrici di 11 Paesi. Lo scopo è valorizzarne il ruolo e sensibilizzare sul tema delle pari opportunità. Protagonista per l’Italia è Alessandra Bognanni, imprenditrice di successo del Wok di Roma.

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