Un’Italia sospesa, ma non ferma. Questa è l’immagine che più ci piace. Quasi a richiamare quella sensazione tra il magico e l’estraniante di quando ti trovi a vivere una situazione che sembra non far parte del “qui” e “ora”, ma riconduce a un’epoca appena passata, pronta a ritornare.
Così, nonostante l’impatto del lockdown sui bilanci (- 8,8 miliardi per le sole Srl della ristorazione), gli italiani soffrono la distanza sociale e non vedono l’ora, con le dovute rassicurazioni, di ritornare in ristoranti e bar. È quanto emerge dall’indagine Consumer Sentiment Study sulla ristorazione di The NPD Group. Di più: crescono gli acquisti on line e anche nella ristorazione si fa ricorso alle consegne a domicilio: il 50% degli intervistati dichiara di far ricorso al delivery e la percentuale sale al 63% tra coloro i quali consumano fuori casa molto spesso. Un trend che, alla ripartenza, continuerà a crescere.
Sul ruolo determinante degli italiani/consumatori ulteriori evidenze ci arrivano dall’indagine realizzata da Metrica Ricerche per TradeLab: il 73% degli intervistati si dichiara disposto ad aumentare la propensione all’acquisto di prodotti italiani e il 66% a fare in futuro vacanze in Italia. Ma una crisi così profonda richiede che tutti mettano a disposizione le proprie risorse: governo, banche (per il 72%), ma anche imprenditori e associazioni (per il 66%). Come, dunque, prepararsi alla ripartenza? Abbiamo coinvolto esperti e rappresentanti delle principali associazioni e raccolto i suggerimenti sui passi da compiere: vai all'articolo.