Il nome Giardini del Massimo richiama il concept progettuale di estrema permeabilità tra interno e esterno come entità unica, sebbene monumentale sia il contesto che li comprende. L’architetto Luigi Smecca ha inquadrato il progetto per il caffè-ristorante del Teatro Massimo di Palermo in una visione globale di funzionalità e polo culturale-monumentale aperto ai cittadini e ai turisti.
I luoghi di vendita sono diventati veri e propri spazi eventi di rilievo caratterizzati da elementi architettonici con una forte impronta di design.
Progetto integrato
Un progetto integrato che comprende: la buvette con funzioni di pasticceria, bistrot e wine bar con sala ristorante, due sale simmetricamente poste ai lati (una ristorante e spazio eventi socio-culturali e l’altra bookshop), le aree esterne antistanti.
Partiamo con la sala del ristorante, che gode della cucina dello chef Gianvito Gaglio, ed è affacciata tramite due grandi vetrate sul giardino esterno.
Presenta pareti decorate con pitture verdi e rosso cremisi con scene tipiche dell’arte pompeiana ed è arredata con tavoli quadrati e tondi e un sistema di illuminazione puntuale e confortevole.
Sala polifunzionale
Per la sala polifunzionale della buvette, a sviluppo longitudinale con volte a crociera e a botte, ma poche aperture verso l’esterno, sono stati utilizzati materiali e colori caldi, decori ed elementi progettati su misura oltre a un sistema di illuminazione con apparecchi e luci tecniche alloggiate sopra le cornici modanate in corrispondenza delle volte e dei pilastri.
In considerazione delle dimensioni generose sono stati posizionati due banconi con fronte in ceramica smaltata nei colori e decori Liberty, uniti da un coronamento verde smeraldo su intelaiatura color ottone.
Aree diversificate
Le aree consumazione sono diversificate anche nella posizione: lungo la parete contrapposta al bancone caffetteria quella con set di divani, poltrone e tavolini, ognuno schermato da mobili a giorno bifacciali su misura, quali contenitori di libri, oggetti decorativi e piante ricadenti; nella parete lunga di fronte al banco wine bar quella con divani, tavolini e poltroncine; al centro tra i grandi pilastri, l’area con tavolini e sedie fra loro accostabili.