Kuiri, la cloud kitchen raddoppia i suoi laboratori

Il nuovo format apre la sua seconda sede in via Melchiorre Gioia a Milano: 400 mq che ospiteranno 8 smart kitchen, spazi preallestiti di 15 mq. L'obiettivo è creare 60 smart kitchen su tutto il territorio italiano nei prossimi 24 mesi

La ristorazione, per far fronte alle mille difficoltà del periodo, sta vivendo una grande evoluzione e ideando nuove formule, spinte dall’esigenza di far fronte alle chiusure imposte dalle condizioni sanitarie, alle nuove esigenze del delivery e dell’asporto. Nascono nuovi modelli di business e fra i più interessanti ci sono le cosiddette cloud kitchen, laboratori produttivi attrezzati in modo professionale e suddivisi in postazioni pre allestite, che possono essere affittate, evitando l’investimento del tradizionale ristorante “fisico”. Un buon modello in questo senso è Kuiri (parola che, per la cronaca, significa “cucinare” in esperanto), il cui primo laboratorio è stato inaugurato a ottobre 2020 in via California a Milano, dove ormai operano stabilmente 5 virtual brand che offrono servizi di delivery e take away, con cucina a vista (fra le adesioni già in essere, il brand Rossopomodoro). Visto il successo ottenuto dal primo laboratorio (oltre le 200 richieste pending), da aprile Kuiri raddoppia e apre la sua seconda sede in via Melchiorre Gioia: 400 mq che ospiteranno 8 smart kitchen differenti.

Cucine preallestite in affitto

Di che si tratta? Il format Kuiri si articola in spazi di circa 15 mq attrezzati con le migliori tecnologie a supporto: le cucine preallestite (e personalizzabili quanto a zona cottura, secondo le esigenze del brand che prende in affitto) sono comprensive di zona per il lavaggio e deposito per lo stoccaggio, ma anche di un servizio di pulizie delle zone comuni, con possibilità di personalizzazione in base alle esigenze del brand, un servizio di sorveglianza, nonché un servizio di assistenza costante e di formazione per l’utilizzo del software gestionale. Un pacchetto completo, che offre assistenza anche per il piazzamento dei vari brand sulle principali piattaforme delivery, nonché la possibilità di ottenere forniture food e non food (comprese attrezzature e packaging) a prezzi interessanti. Le condizioni contrattuali di Kuiri richiedono un contratto minimo di 6 mesi di locazione, cui si aggiunge un fee mensile sul venduto, con un costo che - secondo quanto dichiarato dal Ceo di Kuiri Paolo Colapietro a Ristoranti - si aggira attorno ai 2000 euro al mese. «Il nostro rappresenta il primo brand italiano di un modello di business - spiega Colapietro, - che sta esplodendo sia in Italia che nel mondo e che prevede una crescita notevole nei prossimi anni. Ci qualifichiamo come un vero e proprio co-working nel settore della ristorazione e, a pochi mesi dall’apertura del primo Lab, la nostra società è già stata valutata per 3 milioni di euro e da qui al prossimo anno puntiamo a chiudere un round di finanziamento molto importante finalizzato a una ulteriore espansione che ci porterà ad avere fino a 60 “smart kitchen” su tutto il territorio italiano nei prossimi 24 mesi». Le prossime tappe dello sviluppo sono in via di definizione, ma c’è già il programma di aprire un terzo laboratorio in Milano e in seguito approdare in altre grandi città, a partire da Torino e Bologna.

Lascia un commento

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome